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Esclusiva: Maratona Lo Hobbit a Courmayeur

A colloquio con Giorgio Gosetti, direttore del Noir in Festival

Lo Hobbit: La desolazione di Smaug

20.11.2013 - Autore: Marco Triolo
Lo Hobbit sarà il piatto forte del Courmayeur Noir in Festival 2013. Ce lo ha rivelato Giorgio Gosetti, co-direttore, insieme a Marina Fabbri, del Festival, che quest'anno raggiunge il traguardo della ventitreesima edizione. “Avremo una maratona de Lo Hobbit, con lancio della Extended Version del primo episodio e proiezione del secondo”, ovvero Lo Hobbit: La desolazione di Smaug.

Si tratta di una scelta abbastanza particolare in una manifestazione che sul cartellone porta la scritta “noir”: “È vero, ma crediamo che a Lo Hobbit stia accadendo quanto è successo a Harry Potter, ovvero che col procedere dei capitoli aumentano le tinte cupe. La battaglia tra i nani e il drago Smaug è proprio nella chiave delle favole dei Fratelli Grimm, che sono alcuni degli oggetti più noir che abbia mai letto in vita mia”. “Da diversi anni il Festival ha un'attenzione parallela per la formazione del pubblico giovanile e adolescenziale – continua Gosetti – Nelle favole dell'antichità e nelle leggende, l'uomo esorcizza le paure attraverso il racconto. È il meccanismo base del thriller, che non è altro se non la risultanza adulta delle favole”.



Il grande ospite del Courmayeur Noir di quest'anno sarà lo scrittore svedese Henning Mankell, creatore dell'ispettore Wallander. Mankell riceverà il premio Raymond Chandler: “Per la prima volta, il premio sarà assegnato a un autore scandinavo. Stavamo dando la caccia a Mankell da parecchio, in particolare Marina Fabbri. È un uomo schivo e ha una vita parallela molto impegnata, perché lavora spesso in Africa occupandosi di cause umanitarie e battaglie ecologiche. Per noi è il vero capostipite moderno di tutta la scuola nordica, che soprattutto grazie ai romanzi di Stieg Larsson è diventata un fenomeno sia letterario, che cinematografico e televisivo. E ci piaceva anche sottolineare questa dimensione di uomo calato nel suo tempo”.

D'altro canto, l'evoluzione del genere noir è tale che questa dicotomia nella vita di Mankell non è più così strana: “Il noir si sta affermando sempre di più come romanzo sociale della nostra epoca. Due anni fa abbiamo intitolato il Festival alla memoria di Dickens, i cui lavori sono il prototipo del romanzo noir moderno. Basti pensare a Oliver Twist”. Questo nella letteratura, ma che ne è del cinema noir, altra anima del festival di Courmayeur? “Al cinema i nuovi modi di realizzazione consentono una forte indipendenza. Dopo vent'anni di produzione seriale e ripetitiva adesso c'è un'esplosione di storie e talenti, resa possibile dall'abbassamento dei budget. Si rischia di meno negli investimenti e ciò permette di rischiare di più in originalità. Ultimamente ci sono stati dei tentativi anche in Italia. Ogni anno, tra la decina di titoli che ci vengono proposti dal nostro Paese, almeno quattro o cinque sono davvero interessanti”.

Il Courmayeur Noir in Festival si svolgerà nella città valdostana dal 10 al 15 dicembre. Film.it è Web Partner ufficiale del festival e vi porterà ogni giorno news, recensioni, curiosità e interviste dalla manifestazione.