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Emma Stone ha rifiutato un grosso ruolo in Wonder Woman 2? 

Gira voce che Emma Stone fosse stata avvicinata per la parte del villain Cheetah nel seguito targato DC Comics

La La Land

27.02.2018 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Nonostante il futuro del DCEU, l'universo cinematografico DC Comics, sia in tumulto dopo l'insuccesso di Justice League, un progetto è sicuro e avanza senza problemi: Wonder Woman 2. Dato l'enorme successo del primo capitolo, quello accolto meglio tra tutti i film DC con 821 milioni di dollari incassati nel mondo a partire da un budget di 149, il secondo è stato programmato e probabilmente arriverà il primo novembre 2019 in USA senza particolari intoppi. Le riprese si avvicinano – dovrebbero iniziare in Gran Bretagna a fine maggio – e così la regista Patty Jenkins deve ora trovare il suo cast.
 
A parte il ritorno di Gal Gadot (e le voci secondo cui rivedremo Chris Pine nonostante la morte di Steve Trevor), si sa ancora poco o nulla sul sequel. Ma il sito That Hashtag Show giura che ad affrontare Diana Prince ci sarà una sua avversaria storica, Cheetah. Trattasi di un personaggio che ha avuto varie identità segrete nel corso dei decenni, ma la versione che vedremo nel film sarà, a detta delle fonti misteriose del sito, Barbara Ann Minerva, antropologa britannica che diventa l'incarnazione della dea Cheetah dopo essere incappata in un antico rituale nella città perduta di Urzkartagan.
 
Il sito sostiene anche che il ruolo sarebbe stato offerto niente meno che a Emma Stone, ma che la star avrebbe rifiutato. Se la presenza di Cheetah venisse confermata, non stupirebbe che DC/Warner stesse cercando un'attrice di un certo calibro, dato che la sfida tra due star potrebbe portare un livello di attenzione extra al progetto.
 
Per ora comunque è tutto campato per aria. L'ultima stesura dello script di Wonder Woman 2 è ad opera di Dave Callaham (Jean-Claude Van Johnson, Godzilla) e del boss DC Geoff Johns. La regia sarà nuovamente di Patty Jenkins e il film dovrebbe essere ambientato a fine anni '80, nel corso della guerra fredda con l'Unione Sovietica.