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Dio è donna e si chiama Petrunya è il film dell'anno per il Parlamento Europeo

La regista Teona Strugar Mitevska riceve il Premio Lux a Strasburgo. Il suo film arriverà nei cinema italiani dal 12 dicembre

27.11.2019 - Autore: Pierpaolo Festa
Dio è donna e si chiama Petrunya arriverà nei cinema italiani dal 12 dicembre dopo la presentazione al Torino Film Festival e dopo un lungo giro tra i principali festival internazionali, cominciato all'ultima Berlinale. Il film macedone, diretto da Teona Strugar Mitevska, vince il Premio Lux assegnato dal Parlamento europeo. Un simbolo nato per esplorare nuovi modi per attraversare confini, superare le barriere e costruire ponti tra popoli di diverse culture e nazioni. 
 
Sullo schermo viene raccontata la storia della giovane Petrunya, disillusa dalla vita e senza lavoro che si ritrova per caso nel mezzo di un’affollata cerimonia religiosa. Una croce di legno viene lanciata nel fiume e chi la recupera avrà un anno di felicità e prosperità. Petrunya si getta in acqua, riuscendo a prendere la croce per prima, nello scandalo generale: mai a una donna era stato permesso di partecipare all’evento e tantomeno di vincere. Tutto il paese sembra unito nel chiederle di restituire la croce, ma Petrunya è decisa a non arrendersi e a tenerla con sé a ogni costo.

Qui il trailer italiano di Dio è donna e si chiama Petrunya:

 
“Siamo l’unico parlamento al mondo che conferisce un premio per il cinema – ha dichiarato il presidente del Parlamento europeo David Sassoli all'inizio della cerimonia del Premio Lux- Prima ancora di avere abbattuto i muri che dividevano l’Europa, siamo cresciuti con un patrimonio culturale cinematografico che ci ha reso più uniti. Ci ha fatti più europei”. 

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“La sfida di questa donna è riuscita a toccare i cuori degli spettatori – ha dichiarato la regista premiata a Strasburgo - La sua resistenza nel coraggio riesce a colpire chi guarda. Ma è soprattutto la lotta per la giustizia che ci tocca tutti in profondità. Vengo sempre criticata dai rappresentati della politica in Macedonia: dicono che faccio film politici. E hanno ragione, perché sono una regista che fa il proprio dovere: racconto problemi di cui nessun altro parla. In quale altra maniera potremmo riuscire a costruire un futuro migliore? Dobbiamo lottare per avere spazio ed esprimere le nostre opinioni in libertà. Mi rivolgo ai politici per aiutarci a promuovere i diritti dell’uomo essenziali: la libertà di pensiero e di espressione”.

Dio è donna e si chiama Petrunya, in uscita dal 12 dicembre, è distribuito da Teodora.