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Diaz? Vietato parlare

Una circolare interna della Polizia vieta agli agenti di rilasciare dichiarazioni a proposito di "Diaz". Un (brutto) pesce d'aprile? No, è tutto vero

Diaz - Una scena del film

03.04.2012 - Autore: Guglielmo Maggioni
Non c'era bisogno di una prova per sapere quanto ancora le tragiche gornate del G8 genovese rappresentino, a oltre dieci anni di distanza, una ferita aperta non solo tra chi all'epoca era in piazza per le strade del capoluogo ligure e magari porta ancora i segni delle violenze subite. Del resto è stato proprio questo uno dei motivi che ha spinto Daniele Vicari a raccontare l'orrore di quei giorni in "Diaz - Don't Clean Up This Blood". Ma la notizia dell'esistenza di una circolare interna del Dipartimento di Pubblica Sicurezza che vieta agli agenti di rilasciare dichiarazioni sul film ha dell'incredibile. E pure dell'inquietante.

Se ne parlava già da giorni (e tra gli stessi poliziotti tra l'altro), ma ora è consultabile in rete, grazie al Sindacato di Polizia Coisp. Ed è quindi tutto vero. Queste infatti le esatte parole: "In concomitanza con la proiezione di numerose pellicole cinematografiche che affrontano la ricostruzione storica di eventi relativi ad attività di polizia in situazioni ordinarie e straordinarie, si ribadisce che qualsiasi intervista, partecipazione a convegni o dibattiti, va autorizzata da questo Dipartimento". Nessuna citazione diretta della pellicola di Vicari, ma il riferimento è più che chiaro. C'è poco da aggiungere. Forse solo che il film in questione assume così un'importanza ancora maggiore.
 
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