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Del Toro porta a Venezia The Shape of Water, una fiaba sull'America di Trump

Il regista presenta in concorso al Lido il suo ultimo lavoro. E rivela: "Il mio Pinocchio sarà un film anti-fascista"

Richard Jenkins, Octavia Spencer, Sally Hawkins, Guillermo del Toro

31.08.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Magico Guillermo del Toro. Non solo ha incantato la Mostra con il suo ottimo The Shape of Water, ma ha confermato la sua abilità di oratore nel corso della conferenza di presentazione del film al Lido. Del Toro è apparso insieme a buona parte del suo cast, i protagonisti Sally Hawkins e Richard Jenkins, la co-protagonista Octavia Spencer e il compositore Alexandre Desplat. Notevoli assenti Doug Jones, l’uomo che si nasconde sotto il costume della creatura acquatica del film, e Michael Shannon, il cattivo.

QUI LA RECENSIONE DI THE SHAPE OF WATER.

Penso che il fantasy sia un genere politico – esordisce il regista dopo gli applausi della platea di giornalisti – Scegliere l’amore sulla paura è politico. Oggi la paura e il cinismo sono usati come armi e invece dobbiamo vivere nell’amore”, “la più grande forza dell’universo. I Beatles e Gesù non possono essersi sbagliati entrambi!”. “Il mio film è ambientato nel 1962, ma parla dei problemi di oggi – prosegue – Quel periodo oggi viene idealizzato, almeno fino alla morte di Kennedy. Il futuro dell’America era in gestazione, ma era anche un’epoca piena di sessismo e razzismo. Trovo spaventose le promesse di chi vuole rendere l’America ancora grande, perché sembra un futuro riservato a pochi. So cosa vuol dire essere l’altro, l’odiato, essendo messicano. Nella creatura ho messo tutto questo: è l’altro, può essere allo stesso tempo divino e detestato”.

Del Toro ammette di scrivere la biografia per ogni singolo personaggio dei suoi film, ma confessa anche di non averlo fatto per Elisa, la protagonista interpretata da Sally Hawkins, “perché, quando l’ho contattata, Sally stava scrivendo una storia su una donna che diventa pesce, e ho pensato che sapesse già tutto quello che doveva sapere sul personaggio”. “Stavo scrivendo questa storia su una donna che non sa di essere una sirena – conferma l’attrice – Quando il mio agente mi ha chiamato per descrivermi il film, per poco non mi cadeva la cornetta. È magico e raro quando queste cose si incastrano, sai che ci deve essere un motivo”.

Infine, del Toro parla brevemente di un suo progetto dalla lunghissima gestazione, quel Pinocchio che vorrebbe realizzare da molto tempo: “Sono dieci anni che vado cercando fondi per Pinocchio. Mi complico sempre la vita perché non cerco mai film facili. Quando ho fatto Hellboy, nessuno voleva fare film di supereroi. Quando ho fatto Pacific Rim, a nessuno interessavano i mostri giganti. Nel caso di Pinocchio, all’inizio molti studios hanno mostrato entusiasmo, ma appena dicevo che è un Pinocchio anti-fascista, che parla dell’ascesa di Mussolini, se ne andavano tutti!”.

The Shape of Water verrà distribuito in Italia da 20th Century Fox.

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