Colpo di scena nel caso Polanski

Brutte notizie per Roman Polanski, il 76 regista polacco recentemente arrestato in Svizzera per un’accusa pendente di stupro ai danni di una tredicenne, avvenuto, pare, nel 1978 in USA. Quello che sembrava il punto fermo della difesa è crollato come un castello di carte in seguito alla rivelazione inaspettata di un testimone.

Il testimone in questione è l’avvocato David Wells, che all’epoca del processo contro Polanski rappresentava l’accusa. Per farla breve, all’epoca Polanski aveva chiesto la libertà condizionata, e ottenne dal giudice Rittenband di scontare una lieve pena “simbolica” di appena 90 giorni. La pensa fu rinviata, tuttavia, perché il regista stava realizzando un film in Francia.

Qui entra in gioco Wells: saputo, grazie a un articolo e a una foto che avevano fatto il giro del mondo, che Polanski se ne stava beatamente a godersela all’Oktober Fest, l’avvocato decise di mostrare detta foto al giudice, spingendolo a condannare duramente il regista e a negargli la libertà condizionata. Una pratica decisamente illegale, ammessa dallo stesso Wells nel documentario “Roman Polanski: Wanted and Desired”, che avrebbe potuto garantire la salvezza al regista.

Ora però, Wells ha ritrattato, rivelando che le dichiarazioni da lui fatte nel documentario erano solo menzogne: “Dopo 30 anni, credevo che non sarebbero mai riusciti a farlo tornare qui. Pensavo che a nessuno fregasse più niente, e comunque nessuno qui avrebbe mai visto il film [che in effetti non è stato distribuito negli Stati Uniti]. Che posso dire? Non ho una ragione migliore di questa. Sembrava una bella idea all’epoca”. Ora per Roman Polanski le cose potrebbero mettersi davvero male, perché nulla sembra poter impedire la sua prossima estradizione.

(Fonte: Slashfilm)


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