Non può essere un caso che si sia scelto il 21 maggio per proiettare a Cannes il nuovo film di Quentin Tarantino, C'era una volta a... Hollywood. Non può essere un caso perché, il 21 maggio 1994, Pulp Fiction veniva presentato al mondo proprio sulla Croisette.
Sono trascorsi 25 anni da quel giorno, un traguardo importante per uno dei classici della filmografia del regista, e degli anni '90 in generale. Un'opera che cambiò il corso del cinema americano e non solo, generando un filone denominato “pulp” perché aderiva alle caratteristiche del film di Tarantino, non a quelle della narrativa pulp da lui citata nel titolo. Film come Lock & Stock e Snatch di Guy Ritchie, ma anche The Boondock Saints, Killing Zoe (di Roger Avary, co-sceneggiatore di Pulp Fiction) e tutto il cinema di Robert Rodriguez non sarebbero esistiti senza Pulp Fiction.
Il critico americano Peter Biskind lo ha definito “lo Star Wars degli indipendenti, che mandò in frantumi le aspettative di ciò che un film indie poteva fare al box office”. Con un budget di otto milioni di dollari, infatti, Pulp Fiction finì per incassarne più di duecento nel mondo.
Chiunque abbia visto il film quando uscì lo ricorda come si ricorda dove si era l'11 Settembre 2001. Fu un momento di svolta: nessuno aveva mai visto prima qualcosa del genere. Una storia di gangster e malavita raccontata non cronologicamente, in cui un personaggio poteva morire e tornare poco dopo. In cui i dialoghi scorrevano come un fiume in piena, saltando fuori dallo schermo. In cui era impossibile immaginare dove ogni micro-storia sarebbe andata a parare.
Nel 1994 era molto più facile non rovinarsi una sorpresa. Il concetto di spoiler non aveva ancora assunto la portata culturale di oggi perché, semplicemente, Internet non era ancora entrato nelle vite di tutti. Per sapere come andava a finire un film, o lo andavi a vedere oppure te lo raccontava un amico. Non c'era una terza via. Oggi, invece, basta accendere uno smartphone per scoprire tutto su un film il giorno dopo della sua première.
Non stupisce, dunque, che Quentin Tarantino abbia chiesto al pubblico di Cannes di non spoilerare le sorprese del film, in una lettera pubblicata su Twitter. “Io amo il cinema, voi amate il cinema”, si legge. “È un viaggio che porta alla scoperta di una storia per la prima volta. Sono felice di essere qui a Cannes per condividere C'era una volta a... Hollywood con il pubblico del festival. Il cast e la troupe hanno lavorato duramente per creare qualcosa di originale, e la mia unica richiesta è che tutti evitino di rivelare qualunque cosa che possa impedire ai pubblici futuri di esperire il film allo stesso modo”.
Il che, forse, ci dice qualcosa di importante su C'era una volta a... Hollywood. Da tempo si parla di un ritorno alle origini di Tarantino, che negli ultimi anni è cresciuto molto come autore, firmando opere sempre originali e diverse. Un film di guerra, Bastardi senza gloria, e due western-non-western, Django Unchained e soprattutto il potentissimo The Hateful Eight. Che già riprendeva le tematiche de Le Iene.
Che C'era una volta a... Hollywood sia davvero un nuovo Pulp Fiction? Di certo sappiamo che sarà un film corale, ambientato nella sua Los Angeles. Che racconterà la storia di un attore (Leonardo DiCaprio) e della sua controfigura (Brad Pitt), legandola in qualche modo al destino di Sharon Tate (Margot Robbie) e al culto di Charles Manson. Ma non si sa altro della trama. E, forse, la segretezza è dovuta a un plot stracolmo di svolte inaspettate e colpi di scena che, giustamente, il regista starebbe tentando in tutti i modi di tenere nascosti.
Non resta che attendere la première di C'era una volta a... Hollywood per scoprire se sarà questo il caso. Se davvero Tarantino avrà chiuso il cerchio di una carriera che, stando alle sue vaghe affermazioni, potrebbe avere i giorni contati.
C'era una volta a... Hollywood arriverà in Italia il 19 settembre, distribuito da Warner Bros.
C'era una volta a... Hollywood arriverà in Italia il 19 settembre, distribuito da Warner Bros.
