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Cannes 2020: le sezioni parallele cancellate, che ne sarà del Festival?

Quinzaine des Réalisateurs, Semaine de la Critique e ACID riconoscono la sconfitta, ma il festival non parla ancora chiaro

15.04.2020 - Autore: GEDI Digital
Il Festival di Cannes 2020 ha fatto un passo, anzi due, verso la probabile cancellazione. Nei giorni scorsi, l'organizzazione ha ammesso che le date di fine giugno / inizio luglio, inizialmente considerate papabili, non sono più realistiche dopo le ultime disposizioni del presidente Macron per contrastare l'epidemia di COVID-19. E ora le sezioni parallele del festival, ovvero la Quinzaine des Réalisateurs, la Semaine de la Critique e ACID, hanno confermato la cancellazione in via ufficiale.

Nel comunicato congiunto si legge che, in seguito all'annuncio fatto dal presidente francese il 13 aprile, col quale è stato vietato di organizzare qualunque festival fino a metà luglio, le date ipotizzate da Cannes “non sono più un'opzione. Pertanto, la Quinzaine des Réalisateurs, la Semaine de la Critique e ACID sono spiacenti di annunciare la cancellazione delle loro edizioni 2020 a Cannes”. Si legge inoltre che “ciascuna sezione, d'accordo con il Festival di Cannes, sta studiando il modo migliore per continuare a sostenere i film presentati”.

La seconda frase è un tentativo di tenere aperte le porte a soluzioni alternative o di ripiego. Un po' come fatto dallo stesso Festival, anche se quest'ultimo ha preferito non usare la parola “cancellazione”. Nel comunicato ufficiale del Festival di Cannes si legge infatti che “è chiaramente difficile presumere che il Festival di Cannes possa svolgersi quest'anno nella sua forma originale”. Ma, allo stesso tempo, l'obiettivo resta quello di “esplorare tutte le possibilità per realizzare Cannes 2020 in un modo o nell'altro”. Ciò implica "continuare a studiare l'insieme delle eventualità che consentano di accompagnare l'anno cinematografico facendo esistere in un modo o nell'altro i film di Cannes 2020”.

Traduzione: il Festival di Cannes così come lo intendiamo non si terrà. Ma forse, quando l'emergenza sarà passata, si troverà un modo per dare una vetrina ai film presentati. Il delegato di Cannes Thierry Frémaux ha escluso un'edizione virtuale, opzione che diversi festival stanno vagliando o hanno già scelto. Al contrario, sembra proprio che il Marché du Film, il mercato che si tiene in concomitanza con il festival, si svolgerà in versione virtuale dal 22 al 28 giugno.

Come Cannes, anche la Mostra di Venezia sembra escludere per ora un'edizione virtuale. Eppure questa possibilità dovrà essere presa seriamente in considerazione. Perché altrimenti quali altre opzioni restano sul piatto? Quanto a lungo l'organizzazione potrà continuare a fare melina senza offrire alternative certe?

Domande che anche Venezia dovrà porsi al più presto, dato che questa situazione non sembra prossima a risolversi. E, anche se a settembre l'allarme fosse in parte rientrato, sarebbe irresponsabile mettere a rischio la salute delle persone con un evento che potrebbe scatenare un focolaio con enorme facilità.

Fonte: Ansa
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