"Grazie per questo incredibile onore e dell'invito" sono state le parole con cui Juliette Binoche ha risposto alla proposta del direttore della Berlinale, Dieter Kosslick, e ha accettato l'incarico di Presidente della Giuria Internazionale del 69esimo Berlin International Film Festival, in programma nella capitale tedesca dal 7 al 17 febbraio 2019.
"Sono davvero contento" ha risposto Kosslick, ricordando la forte connessione dell'attrice con il festival da lui diretto e il fatto che quello della Binoche sia di fatto un graditissimo ritorno. L'attrice francese, infatti, aveva vinto l'Orso d'Argento per la Miglior Attrice nel 1997 per Il paziente inglese di Anthony Minghella (film che le era valso anche EFA, BAFTA e un Premio Oscar).
Non a caso, lei stessa ha ribadito: "Questo significa moltissimo per me! Non vedo l'ora che ci sia questo speciale incontro, con l'intera giuria, e di affrontare l'impegno con gioia e responsabilità".
Consigli.it per voi: Per gli appassionati di grandi attrici senza tempo...
Forte di una filmografia di oltre settanta titoli, Juliette Binoche resta una delle poche - e sicuramente delle prime - attrici europee ad aver vinto premi nei principali festival, come detto, e senza dimenticare quello del Festival di Cannes per Copia conforme e la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla Mostra di Venezia del 1993 per Tre colori - Film blu di Krzysztof Kie?lowski.
Nel 2013 era stata in concorso alla Berlinale con il Camille Claudel 1915 di Bruno Dumont e nel 2015 ne aveva aperto la 65esima edizione come protagonista del Nadie quiere la noche (Endless Night) di Isabel Coixet. La sua ultima apparizione sul grande schermo resta però quella dell'anno scorso in High Life di Claire Denis, mentre a gennaio la vedremo in Il gioco delle coppie (Doubles vies) di Olivier Assayas.
"Sono davvero contento" ha risposto Kosslick, ricordando la forte connessione dell'attrice con il festival da lui diretto e il fatto che quello della Binoche sia di fatto un graditissimo ritorno. L'attrice francese, infatti, aveva vinto l'Orso d'Argento per la Miglior Attrice nel 1997 per Il paziente inglese di Anthony Minghella (film che le era valso anche EFA, BAFTA e un Premio Oscar).
Non a caso, lei stessa ha ribadito: "Questo significa moltissimo per me! Non vedo l'ora che ci sia questo speciale incontro, con l'intera giuria, e di affrontare l'impegno con gioia e responsabilità".
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Nel 2013 era stata in concorso alla Berlinale con il Camille Claudel 1915 di Bruno Dumont e nel 2015 ne aveva aperto la 65esima edizione come protagonista del Nadie quiere la noche (Endless Night) di Isabel Coixet. La sua ultima apparizione sul grande schermo resta però quella dell'anno scorso in High Life di Claire Denis, mentre a gennaio la vedremo in Il gioco delle coppie (Doubles vies) di Olivier Assayas.
