Dieci anni fa aveva vinto il premio riservato al Miglior Attore per la sua interpretazione nel 'doppio' Che di Steven Soderbergh, oggi Benicio del Toro torna sulla Croisette per presiedere la Giuria del prestigioso Un Certain Regard. La sezione più amata della selezione ufficiale del Festival di Cannes - in programma dall'8 al 19 maggio prossimi - anche quest'anno fornirà spunti e rivelerà cinematografie interessanti, sulle quali sarà chiamato a pronunciarsi l'attore portoricano naturalizzato spagnolo.
Che già nel 2010 aveva vissuto una esperienza simile, come parte della giuria presieduta da Tim Burton e composta da Giovanna Mezzogiorno, Kate Beckinsale, Alberto Barbera, Emmanuel Carrere e Shekhar Kapur che assegnò la Palma d'oro per il miglior film a Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti di Apichatpong Weerasethakul.
Un "artista che non conosce confini" lo definisce il sito ufficiale della manifestazione, che ci tiene a sottolineare quanto ammiri Jean Vigo e Charlie Chaplin - per non parlare dei vari Fellini, Eisenstein, Bergman, Eustache, Kurosawa, etc. - e il suo grande rammarico di non aver potuto conoscere Bela Lugosi, Lon Chaney, Toshiro Mifune o Humphrey Bogart.
A Cannes del Toro aveva avuto anche il suo debutto come regista nel 2012, proprio nell'Un Certain Regard con l'episodio El Yuma nel film corale 7 Days in Havana, ma più spesso lo abbiamo trovato in concorso, come attore, a partire dalla sua prima volta (in realtà come 'Special Screening') per I soliti sospetti del 1995. Poi, in sequenza: Paura e Delirio a Las Vegas (1998), La promessa (2001), Sin City (2005), Che (2008), Jimmy P. (2013) e Sicario (2015).
Nella specifica carica, succederà a Uma Thurman incaricata nel 2017, e 'affiancherà' la Cate Blanchett scelta come Presidente della giuria principale e Ursula Meier incaricata per quella della Caméra d'or.
Che già nel 2010 aveva vissuto una esperienza simile, come parte della giuria presieduta da Tim Burton e composta da Giovanna Mezzogiorno, Kate Beckinsale, Alberto Barbera, Emmanuel Carrere e Shekhar Kapur che assegnò la Palma d'oro per il miglior film a Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti di Apichatpong Weerasethakul.
Un "artista che non conosce confini" lo definisce il sito ufficiale della manifestazione, che ci tiene a sottolineare quanto ammiri Jean Vigo e Charlie Chaplin - per non parlare dei vari Fellini, Eisenstein, Bergman, Eustache, Kurosawa, etc. - e il suo grande rammarico di non aver potuto conoscere Bela Lugosi, Lon Chaney, Toshiro Mifune o Humphrey Bogart.
A Cannes del Toro aveva avuto anche il suo debutto come regista nel 2012, proprio nell'Un Certain Regard con l'episodio El Yuma nel film corale 7 Days in Havana, ma più spesso lo abbiamo trovato in concorso, come attore, a partire dalla sua prima volta (in realtà come 'Special Screening') per I soliti sospetti del 1995. Poi, in sequenza: Paura e Delirio a Las Vegas (1998), La promessa (2001), Sin City (2005), Che (2008), Jimmy P. (2013) e Sicario (2015).
Nella specifica carica, succederà a Uma Thurman incaricata nel 2017, e 'affiancherà' la Cate Blanchett scelta come Presidente della giuria principale e Ursula Meier incaricata per quella della Caméra d'or.