E' quello che succede nella giornata di mercoledì 2 dicembre al Festival dei Popoli, dove sarà presentato - in anteprima italiana - il documentario The Black Flag del regista Majed Neisi. Neisi, nato nel 1981 in Iran proprio durante il conflitto tra il paese mediorientale e l'Iraq, segue l'attività della milizia volontaria del comandante Seyyed Ahmad, impegnato a Jorf al-Sakhar, a 60 km a sud della capitale irachena di Baghdad, contro l'avanzata dell'Isis. Un esercito filmato da vicino dal documentarista di guerra iraniano, che è un viaggio a fianco del gruppo: un modo per riprenderne da vicino l'azione di combattimento senza però farne un ritratto per forza retorico.

“Il mio obiettivo non era quello di mostrare il coraggio di questi uomini” – racconta il regista – “e nemmeno i combattenti volevano necessariamente essere filmati per poter apparire come eroi. Piuttosto, intendevo documentare ciò che sta veramente accadendo sul campo in Iraq oggi, mentre parliamo, chi è che sta combattendo e perché. Volevo mostrare una storia umana, non solo il combattimento. Questi uomini sono volontari sciiti che mettono a rischio la propria vita ogni giorno per le loro case e le loro famiglie. Volevo registrarli mentre lo facevano. Volevo rendere noti loro e le loro reali aspirazioni al pubblico di tutto il mondo”.
Prima di The Black Flag, la serata sarà anticipata dal cortometraggio The Sniper of Kobani di Reber Dosky: un ritratto del combattente curdo Haron, cecchino di professione, sullo sfondo delle rovine della città siriana di Kobane.