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Addio al grande Mickey Rooney

Scomparso a 93 anni, l'attore ha recitato in più di 200 film in una carriera di nove decenni

Mickey Rooney

07.04.2014 - Autore: Marco Triolo
Ottantotto anni di carriera, la più lunga di Hollywood, quattro nomination all'Oscar (e due statuette celebrative nel 1939 e nel 1983), otto matrimoni (di cui il primo con Ava Gardner), oltre duecento ruoli in altrettanti film. Tutto questo e molto altro era Mickey Rooney, eccezionale interprete di nove decenni del cinema americano, che si è spento a 93 anni nella casa di Studio City che condivideva con Mark Aber, figlio della sua ultima moglie Jan Chamerlain. Le cose in famiglia non andavano molto bene, e Rooney e la moglie non si vedevano da un anno, da quando l'attore aveva accusato l'altro figlio di Jan, Christopher, di avergli preso i soldi e negato medicinali e cibo.

Nato nel 1920 come Joe Yule Jr., figlio di due attori di Vaudeville che lo avevano impiegato sin da piccolissimo nel loro show, dopo il divorzio dei genitori Rooney si trasferì con la madre prima a Kansas City e poi a Hollywood. Lì, la madre lo spinse a iniziare la carriera, cosa che avvenne nel 1926 nel film Not to Be Trusted, in cui Rooney interpretava un nano. Ribattezzato Mickey McGuire, Rooney divenne dunque protagonista di una settantina di corti di successo tra il 1927 e il 1934.

La sua carriera ebbe un'impennata nel '34, quando il produttore David O. Selznick lo volle nel ruolo del giovane Blackie (il personaggio di Clark Gable) in Manhattan Melodrama, che raggiunse incredibile notorietà quando John Dillinger venne assassinato all'esterno del Biograph Theatre di Chicago, dove stava venendo proiettato il film. Ad appena quattordici anni, Rooney firmò un contratto con MGM che durò fino alla fine degli anni Quaranta e lo portò al vero successo con la saga di Andy Hardy, il cui primo film, Un affare di famiglia (1937), fu un inaspettato campione di incassi.

Dopo aver servito nell'esercito durante la Seconda Guerra Mondiale e aver ottenuto una medaglia Bronze Star per l'intrattenimento delle truppe nelle zone di guerra, la sua carriera subì una sosta forzata, dalla quale si riprese prima recitando alla radio nella serie CBS Shorty Bell e poi di nuovo nel ruolo di Andy Hardy in una serie radiofonica tra il 1949 e il 1950. I suoi ruoli cinematografici degli anni seguenti ne cementarono l'abilità di attore comico e drammatico: lo ricordiamo in I ponti di Toko Ri, Colazione da Tiffany (in cui interpretava il padrone di casa giapponese di Audrey Hepburn), il dramma sul mondo della boxe Una faccia piena di pugni e Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo di Stanley Kramer. È apparso inoltre in televisione in tre serie, The Mickey Rooney Show (1954-55), Mickey (1964) e Un ragazzo come noi (1982). Fu nominato all'Oscar per i ruoli in Ragazzi attori (1939), La commedia umana (1943), La soglia dell'inferno (1956) e Black Stallion (1979). Nel '79, quando ormai la sua carriera si stava spegnendo, si dedicò al teatro e recitò a Broadway in Sugar Babies, accanto ad Ann Miller in più di milleduecento performance.

Rooney non si è mai ritirato dallo showbusiness. Negli ultimi aveva recitato in Una notte al museo, I Muppet e aveva da poco girato una parte in Una notte al museo 3. Fu attore, regista, produttore, sceneggiatore e compositore di diverse canzoni e persino di una sinfonia in tre atti (Melodante), che eseguì al pianoforte durante il gala per l'insediamento del presidente Franklin Roosevelt nel 1941. Una vera forza della natura e del cinema, la cui scomparsa lascia un vuoto incolmabile.