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Addio a Peter Fonda, "Captain America" muore a 79 anni

Si spegne la stella di Easy Rider, un'icona americana, un ribelle che ha lasciato il segno nel cinema e nella società

17.08.2019 - Autore: Pierpaolo Festa
Lo chiamavano Captain America, per via di quella bandiera cucita sulla giacca di pelle sfoderata in Easy Rider. Peter Fonda però non incarnava i buoni valori dell'americano, non era quel genere di patriota. Era invece un ribelle a cui è bastato un ruolo per entrare nel mito e segnare diverse generazioni di spettatori. 
 
L'attore e regista è morto nella mattina di venerdì 16 agosto nella sua casa a Los Angeles. Aveva 79 anni. La causa della morte è stata attribuita a una crisi respiratoria, scatenata dal cancro ai polmoni. E' stato il figlio di Henry Fonda, il fratello minore di Jane Fonda e il padre di Bridget Fonda. Un'intera famiglia di attori. “In uno dei momenti più tristi delle nostre vite, non siamo in grado di trovare le parole giuste per esprimere il dolore nei nostri cuori. Siamo addolorati e chiediamo il rispetto della nostra privacy – sono queste le parole della famiglia Fonda diffuse da un loro rappresentante – Allo stesso tempo mentre piangiamo la scomparsa di un uomo gentile e dolce, chiediamo a tutti di celebrare il suo spirito indomabile e il suo amore per la vita (…) In onore di Peter alzate i bicchieri nel nome della libertà”. 

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Raggiunta dall’Hollywood Reporter, Jane Fonda ha commentato così la scomparsa del fratello: “Sono molto triste. Era il mio dolce fratello minore. Quello della famiglia che parlava di più. Nei suoi ultimi giorni ho avuto l’occasione di passare dei bellissimi momenti da sola con lui. Se ne è andato sorridendo”.
  
Nel corso della sua carriera, Peter Fonda ha ricevuto due nomination all’Oscar: la prima nel 1970 come migliore sceneggiatore per Easy Rider (scritto insieme a Dennis Hopper e Terry Southern). Il film segue due motociclisti mentre attraversano il Paese, alla ricerca di quell’America all’apice della ribellione e della sperimentazione delle droghe negli anni Sessanta. Un film prodotto dallo stesso Fonda con soli 384.000 dollari. E divenuto immediatamente cult. “Sapevo che questa storia avrebbe scosso il pubblico" – ha dichiarato Fonda a THR lo scorso mese in occasione dei cinquant’anni del film.  Easy Rider, diretto da Dennis Hopper e interpretato dallo stesso e da Jack Nicholson, fu presentato a Cannes dove vinse il premio alla regia. Easy Rider trasformava Fonda in un’icona americana. E in un simbolo di ribellione per tutto il mondo occidentale, al fianco di personaggi come  Mick Jagger, Jimi Hendrix, Muhammad Ali e John Lennon. 
 
La seconda nomination all'Oscar è arrivata con L’oro di Ulisse (1997). Fu candidato come migliore attore per questo dramma dove ha interpretato un apicoltore veterano del Vietnam a cui tocca rimettere in piedi la sua famiglia.

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Fonda era nato a New York City il 23 febbraio 1939 e ha passato l’infanzia sotto la protezione della nonna materna che si prendeva cura di lui e della sorella Jane. Nel 1950 la madre, Frances, affetta da problemi mentali, si suicidò in occasione del suo quarantaduesimo compleanno. Il rapporto con il padre Henry fu invece tormentato fino alla morte di quest’ultimo nel 1982. 
 
Peter Fonda entrò nel mondo della recitazione attraverso il teatro. Debuttò a Broadway vincendo il Drama Critics Award come giovane promessa del palcoscenico. Era il 1961. Subito dopo firmò un contratto con il produttore Ross Hunter che gli diede l’occasione di lasciare quella New York City che tanto disprezzava: “Le persone di questa città non ne sanno nulla di quello che sanno le persone che abitano in Iowa, Kansas, Nebraska and Colorado - diceva - Non sanno nulla della realtà di questo mondo, di ogni giorno, della notte, del clima, della polvere, dell’aria, del cibo e dell’amore”.
 
Il debutto al cinema arrivò nel 1963 con Il sole nella stanza. E nello stesso anno interpretò I vincitori e successivamente Lilith – La dea dell’amore (1964), dove interpretava un malato di mente con manie suicide. Nel 1966 entrò nella scuderia di Roger Corman interpretando I selvaggi e tornando a lavorare con il regista anche sul set de Il serpente di fuoco (1967). Sullo schermo lo si ricorda anche in Zozza Mary, pazzo Gary (1974), cult tanto amato da Quentin Tarantino. E poi anche in In corsa col diavolo (1975), La corsa più pazza d’America (1981) e Punto debole (1982). 
 
E' stato anche un regista: nel 1971 ha diretto Il ritorno di Harry Collings, nel 1973 Idaho Transfer incentrato sulla crisi ambientale e nel 1979 Wanda Nevada, film avventuroso che ha anche interpretato al fianco di Brooke Shields. Tra gli anni Ottanta e i Novanta si è allontanato dal cinema, preferendo vivere nei suoi ranch a Livinston, nel Montana. E godersi la solitudine. Lo si ricorda comunque nei panni di un surfista del futuro che aiuta Jena Plissken in Fuga da Los Angeles, e nei panni del diavolo nel fumettistico Ghost Rider con Nicolas Cage. Il suo ultimo film, il dramma di guerra The Last Full Measure, sarà distribuito negli USA il prossimo ottobre. 
 
Peter Fonda è stato sposato tre volte. Lascia la terza moglie Margaret DeVogelaere e i due figli Bridget e Justin.  


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