After Life

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Dalla mente creativa di Ricky Gervais, After Life è la storia di Tony, un uomo dalla vita fin troppo perfetta. Dopo l’improvvisa morte della moglie, Tony cambia e decide di continuare a vivere sfidando il mondo, dicendo e facendo tutto ciò che gli passa per la testa. È convinto che il non curarsi di se stesso o degli altri sia una sorta di superpotere, che però risulta difficile da praticare verso coloro che cercano di aiutare la brava persona che ricordano.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
After Life
GENERE
NAZIONE
United Kingdom
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Netflix
USCITA CINEMA
08/03/2019
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2019
di Pierpaolo Festa

Ricky Gervais è uno dei più adorabili bastardi in circolazione. Ed è anche una delle persone più divertenti del pianeta. Uno humour legato totalmente al suo essere bastardo e al non avere paura di dire le cose che pensa. Quando si tratta di umorismo, la sua unica regola è: si può scherzare su tutto. Proprio tutto. Vale anche e soprattutto quando si parla di morte e perdita. La premessa della nuova serie di Netflix, ideata, scritta, interpretata e diretta dallo stesso Gervais, è molto interessante: in After Life seguiamo un uomo che ha da poco perso la moglie malata di cancro. Un protagonista che una volta aveva un cuore grande. Era in grado di amare ed essere amato e adesso, colpito dal lutto, si è lasciato sprofondare, nemmeno tanto piano, in una depressione che secerne la sua rabbia contro l’umanità e gli fa contemplare il suicidio. Costantemente.
 
"Dico e faccio ciò che ca**o voglio e poi quando non mi va più posso anche uccidermi. È come un superpotere” dice al suo capo quando quello gli intima di arrivare puntuale al lavoro. I sei episodi di After Life sono un binge piacevole e molto facile. Sei capitoletti da poco più di venti minuti ciascuno. Un totale di due ore e mezza in cui seguiamo un personaggio interessante alle prese con un arco emotivo/narrativo abbastanza prevedibile. Un protagonista sulla carta molto più forte di quello che alla fine ci viene mostrato sullo schermo. Gli spettatori che lo accoglieranno colpiti dal suo dolore non vedranno l’ora di salvarlo, chi invece ama Gervais per il suo humour estremo spererà in un prolungamento della condizione di misantropia. Del resto è proprio questa la parte più interessante del personaggio e questo Gervais lo sa bene, dato che la sua "conversione" arriva molto tardi nella serie. I migliori bastardi della TV sono coloro che invece di subire una metamorfosi totale tipo Ebenezer Scrooge riescono in quache modo a odiare il mondo, e allo stesso tempo sentire i battiti del loro cuore: uno su tutti è l'amatissimo Dottor House. 
 
"Sono stanco di essere depresso" - dice a un certo punto il protagonista di After Life. Da lì in poi succede quasi tutto velocemente. Forse anche troppo velocemente. Qualcosa non viene miscelato a dovere nella parabola di questo misantropo incarnato da Gervais. Il problema è anche in regia e nella scelta di ambientare tutta la storia in una cittadina di mare britannica popolata da poche anime: tono e setting che  puntano sull’intimità tra i personaggi secondari ma che lasciano invece spazio a dinamiche non troppo lontane da quelle descritte in una qualsiasi fiction nostrana. Fiction, non serie TV.  
 
I momenti più coraggiosi della serie si fanno attendere. E sono più brevi del dovuto: una parentesi con un tossico suicida, un personaggio speculare a quello di Gervais, i dialoghi con il padre malato di Alzheimer e un paio di sequenza in cui al cane del protagonista basta uno sguardo per salvare il suo padrone dal suicidio. After Life meritava di più, anche perché Gervais ha un talento troppo grande per interpretare un personaggio che rimane piccolo, schiacciato dalla voglia di tornare buono. Delusioni a parte, siamo comunque davanti un prodotto piacevole che riflette su spunti interessanti come affrontare la depressione di un amico, superare un lutto, rimettersi in gioco e ascoltare le persone. 

La serie rappresenta anche l'occasione di conoscere meglio il suo creatore: una volta completata sarà possibile cercare su Netflix i suoi altri lavori, incluso lo show stand-up comedy intitolato Humanity, perfetto per ridere di gusto su battute cattivissime.