Zoolander
Ben Stiller È Derek Zoolander, un supermodello trendy assoldato da un'organizzazione segreta che lo vorrebbe utilizzare come killer per i suoi scopi illeciti nel mondo della moda. Naturalmente tutto andrÀ a rotoli!!!
VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Zoolander
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DURATA
125 min.
USCITA CINEMA
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2001
L'ennesimo blockbuster hollywoodiano sulla guerra del Vietnam si sta trasformando in una vera e propria catastrofe economica, a causa delle bizze delle tre star principali: Tugg Speedman (Ben Stiller) È uno specialista dell'action che sembra essere sulla via del tramonto, ed È ossessionato dall'idea di essere considerato un interprete di talento; Kirk lazarus (Robert Downey Jr.) È invece l'attore tutto dedicato al metodo, tanto da farsi impiantare una pigmentazione piÙ scura per interpretare il sergente di colore; ed infine l'astro comico Jeff Portnoy (Jack Black), che ha qalche problemino di tossicodipendenza da eroina. Dopo l'ennesimo spreco di budget a causa dei capricci di questi tre, la produzione decide di abbandonarli nella giungla e seguire le loro imprese come in un reality. Il problema È che i tre attori e la loro squadra di gregari si trova in mezzo ad una guerra vera e propria, convinti comunque che si tratti di una messa in scena organizzata dalla produzione per continuare a girare il film…
A ben sette anni dalla regia del cult comico “Zoolander” (id., 2001), Ben Stiller torna dietro la macchina da presa per realizzare la parodia di un genere ben definito come il war-movie, inserendo in essa anche una presa in giro della smania tutta hollywoodiana legata alle star internazionali, eccessivamente coccolate.
Rispetto ai suoi lavori precedenti questo nuovo “Tropic Thunder” si presenta immediatamente come una pellicola dal budget piÙ elevato, dai setting e dalla gestione delle comparse notevolmente piÙ elevata.
Pur essendo attraversato da scene di grande divertimento, il film in realtÀ non possiede una sceneggiatura ben calibrata, che riesca a dare compattezza narrativa e logica al susseguirsi degli eventi in scena; in molti momenti infatti sembra che tutto proceda piÙ per accumulazione di gags che secondo un ordine narrativo ben preciso, e questo alla lunga toglie efficacia anche agli spunti piÙ azzeccati, la cui reiterazione si appesantisce non essendo appunto supportata da un testo preciso.
Da parte loro, gli attori si dimostrano tutti in parte, e sicuramente dimostrano di essersi divertiti un mondo a recitare nelle loro rispettive parti, e questo È senza dubbio il valore aggiunto di “Tropic Thunder”. Le loro capacitÀ di istrioni consentono al film di avere almeno un paio di scene molto spassose, di cui una in particolare scritta con tempi comici notevolissimi.
Divertente, leggero, forse vagamente anacronistico nell'essere la parodia di un genere come il war-movie che al momento non va per la maggiore ad Hollywood, “Tropic Thunder” sembra essere un lungometraggio abbastanza sopravvalutato sia dal pubblico che dalla critica. Stiller dimostra una certa competenza come regista ed ha un'idea di cinema coerente, questo gli va concesso, ma allo stesso tempo quest'idea non sembra nÉ particolarmente originale nÉ tanto meno cosÌ profonda e stratificata da mettere in grande evidenza le sue doti di cineasta.
Aspettiamo i suoi prossimi lavori dietro la macchina da presa per giudicarlo meglio.
A ben sette anni dalla regia del cult comico “Zoolander” (id., 2001), Ben Stiller torna dietro la macchina da presa per realizzare la parodia di un genere ben definito come il war-movie, inserendo in essa anche una presa in giro della smania tutta hollywoodiana legata alle star internazionali, eccessivamente coccolate.
Rispetto ai suoi lavori precedenti questo nuovo “Tropic Thunder” si presenta immediatamente come una pellicola dal budget piÙ elevato, dai setting e dalla gestione delle comparse notevolmente piÙ elevata.
Pur essendo attraversato da scene di grande divertimento, il film in realtÀ non possiede una sceneggiatura ben calibrata, che riesca a dare compattezza narrativa e logica al susseguirsi degli eventi in scena; in molti momenti infatti sembra che tutto proceda piÙ per accumulazione di gags che secondo un ordine narrativo ben preciso, e questo alla lunga toglie efficacia anche agli spunti piÙ azzeccati, la cui reiterazione si appesantisce non essendo appunto supportata da un testo preciso.
Da parte loro, gli attori si dimostrano tutti in parte, e sicuramente dimostrano di essersi divertiti un mondo a recitare nelle loro rispettive parti, e questo È senza dubbio il valore aggiunto di “Tropic Thunder”. Le loro capacitÀ di istrioni consentono al film di avere almeno un paio di scene molto spassose, di cui una in particolare scritta con tempi comici notevolissimi.
Divertente, leggero, forse vagamente anacronistico nell'essere la parodia di un genere come il war-movie che al momento non va per la maggiore ad Hollywood, “Tropic Thunder” sembra essere un lungometraggio abbastanza sopravvalutato sia dal pubblico che dalla critica. Stiller dimostra una certa competenza come regista ed ha un'idea di cinema coerente, questo gli va concesso, ma allo stesso tempo quest'idea non sembra nÉ particolarmente originale nÉ tanto meno cosÌ profonda e stratificata da mettere in grande evidenza le sue doti di cineasta.
Aspettiamo i suoi prossimi lavori dietro la macchina da presa per giudicarlo meglio.