Turbo

Dai realizzatori di Madagascar e Kung Fu Panda arriva TURBO, una commedia in 3D ad alta velocitÀ che segue la vicenda di una lumaca perdente in partenza che ingrana la quinta quando ottiene miracolosamente il dono della supervelocitÀ. Ma, dopo essersi fatto nuove amicizie con un gruppo di escargots agghindate e scaltre, Turbo impara che nessuno puÒ affermarsi da solo. E cosÌ mette in gioco il cuore e il guscio per aiutare gli amici a realizzare i loro sogni, prima di partire alla carica del suo sogno impossibile: vincere la 500 Miglia di Indianapolis!

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Turbo
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
20th Century Fox
USCITA CINEMA
19/08/2013
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2013
A raccontare l'ambizione sana, il superamento dei propri limiti, il rispetto dei genitori e delle regole ci avevano gia' pensato in tanti. Letteratura a parte, non sono poche le animazioni sulla stessa falsa riga di questo Turbo.

A Bug's Life, Z la formica, La gang del bosco, Alla ricerca di Nemo, Shark Tale, Kung Fu Panda. E ora Turbo. Unire il mondo degli insetti - spesso utilizzato in virtu' della varieta' di soggetti e della struttura 'parasociale' che mette a disposizione degli sceneggiatori - a quello dei motori (per una volta non antropomorfizzati, alla Cars) è una trovata divertente, venuta allo stesso regista David Soren in occasione di una gara interna alla DreamWorks.

Il problema e' che la volonta' di realizzare (in una pagina, in origine) l'idea di un 'Fast & Furious con le lumache' comporta qualche rischio. E probabilmente l'aver atteso cinque anni per realizzarlo conferma la poca convinzione della produzione, che deve aver aspettato un momento migliore per farlo. Magari proprio quello in cui tornassero a rombare dei motori del franchise. Caldi quelli, piuttosto tiepidi questi, anche per una storia molto prevedibile - perfetta per un pubblico di giovanissimi - e dei personaggi non troppo persistenti (aiutati molto nella versione originale dal doppiaggio di attori come Giamatti o Samuel L. Jackson)

La parabola del brutto anatroccolo, sognatore e ambizioso, sfavorito e contrastato, ritorna. E tutto fila come previsto (persino nella scelta della canzone della 'riscossa': "Eye of the Tiger", direttamente da Rocky III). D'altronde non si puo' deludere il pubblico con un prodotto del genere. Almeno non quello cui ci si rivolge principalmente.Gli altri, purtroppo, si troveranno davanti quanto già accennato. Fondamentalmente una storia poco interessata ad una sceneggiatura convincente, fatta di gag e scene fini a se stesse, anche funzionali alla storia, ma inserite in maniera assolutamente priva di coerenza.
Qualcosa di carino c'e' (sempre, in questi film), come i sogni di gloria del piccolo eroe o i due fratelli messicani, imprenditori del Taco, ma il 'Pimp your Snail' in definitiva delude.

di Mattia Pasquini