The Search

The Search

1999. Seconda guerra in Cecenia. Quattro persone, quattro destini che il conflitto farà incrociare. Fuggendo dal suo villaggio, dove i genitori sono stati massacrati, un ragazzino si unisce alla massa dei rifugiati. Incontra Carole, capo delegazione per l’Unione Europea, e lentamente, con il suo aiuto, tornerà alla vita. Nello stesso tempo RaÏssa, la sorella maggiore, lo cerca disperatamente tra la folla dei civili in fuga. Poi c’è Kolia, un giovane russo di 20 anni, che si è appena arruolato nell’esercito e che verrà travolto dalla quotidianità della guerra.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
The Search
GENERE
NAZIONE
Francia
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
01 distribuzione
DURATA
149 min.
USCITA CINEMA
05/03/2015
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2014
di Mattia Pasquini

Anomala l'attesa che ha diviso questo The Search dal pubblico italiano… Presentato allo scorso Festival di Cannes e riproposto al pubblico di Oltreoceano al Festival di Toronto, sembra essersi fatto di tutto per far passare sotto silenzio il nuovo vero e proprio lungometraggio del Michel Hazanavicius che tra 2011 e 2012 conquistÒ tutti con il suo The Artist.

Certo, dopo un film tanto particolare - e soprattutto dopo la minuta partecipazione al dimenticabile Gli infedeli - non era compito banale quello di vendere un film bellico-sociale dalle radici fortemente umane tanto caro al regista (che ci ha investito una budget considerevole) da averlo scritto lui stesso in prima persona e aver affidato il ruolo principale alla propria compagna, la sempre bellissima BÉrÉnice Bejo.

Forse troppo bella la sua Carole, protagonista principale di questo viaggio nell'Inferno ceceno durante la seconda guerra ambientata nella repubblica caucasica nel 1999. Troppo bella e troppo fortunata, in piÙ di un caso, anche se non in maniera sempre 'consueta'. Una salvatrice pietosa che si aggira tra i dolenti, metÀ Dante e metÀ Madre Teresa. E il ruolo materno non È ispirato a caso, visto che gran parte della dinamica del film sta nell'intreccio delle diverse linee narrative proprio nella casa della spaesata occidentale e nell'accoglienza del piccolo fuggiasco in cerca di famiglia.

Un film dagli ottimi presupposti e dalla buona fattura, tecnica e registica soprattutto, ma che fallisce nella realizzazione delle intenzioni quando non sceglie se essere denuncia o favola, Edipo o Orfeo. In parte, il difetto sta nel manico, ovvero nell'originario omonimo del 1948 di Fred Zinnemann del quale questo È un remake, ma certo nella scelta di un materiale tanto ricco emotivamente e nelle forti motivazioni di cui sopra sarebbe stato lecito attendersi piÙ pathos e meno 'pulizia'.

In fondo ambiente e contesto erano giÀ 'sporchi' di per sÉ e l'impressione È che siano stati predisposti per il passaggio della elegante europea e per la sua missione bontÀ. Restiamo convinti che non si sarebbe perso nulla del percorso esistenziale e sentimentale e umano di Carole, nÉ del dramma del piccolo profugo alienato e disperato prestando meno cura a questo tipo di dettagli e piÙ a mantenere il realismo necessario a farne un film Vero. In parte anche per una forma di rispetto - sicuramente voluto e condiviso anche programmaticamente - per la storia rappresentata.