Tartarughe Ninja - Fuori dall'ombra

Tartarughe Ninja - Fuori dall

Michelangelo, Donatello, Leonardo, Raffaello tornano al cinema per combattere il più cattivo dei cattivi, al fianco di April O'Neil, Vern Fenwick e di un nuovo arrivato: il vigilante mascherato da giocatore di hockey Casey Jones. Dopo la sua fuga il supercriminale Shredder unisce le proprie forze allo scienziato pazzo Baxter Stockman e ai due sciocchi scagnozzi, Bebop e Rocksteady, per scatenare un piano diabolico alla conquista del mondo. Quando le tartarughe si preparano ad affrontare Shredder e il suo nuovo team, si trovano di fronte ad un male ancora più grande ma con simili intenzioni: il famigerato Krang.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Teenage Mutant Ninja Turtles: Out of the Shadows
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Universal Pictures Italia
DURATA
112 min.
USCITA CINEMA
07/07/2016
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2016
di Mattia Pasquini

Difficilmente il pubblico di Tartarughe Ninja: Fuori dall'ombra si presenterà in sala maldisposto nei confronti della nuova avventura dei propri beniamini. I quattro rettili corazzati e antropomorfi hanno dimostrato in altre occasioni di essere capaci di scatenare un sincero e raro entusiasmo, almeno nelle generazioni che li hanno seguiti tra tv e animazione nelle loro diverse e numerose manifestazioni. Ultima delle quali il film precedente, TMNT - Teenage Mutant Ninja Turtles (Tartarughe Ninja).

Rispetto a quello, stavolta alcuni dei difetti registrati sembrano esser stati rilevati e corretti. Eppure è l'operazione in generale a continuare a dividere. Fortunatamente l'ammiccare al pubblico più giovane (o di appassionati giovani di spirito) e l'insistere sull'aspetto 'teen' del quartetto si sviluppa qui approfittando di elementi diversi, per quanto coerenti. E se il folle e divertente incipit del Madison Square Garden funge da anello di connessione con 'quei' Ninja adolescenti la vicenda ci mostra lo svilupparsi di sindromi classiche di quell'età, tra bisogno di accettazione e di affermazione di sé.

Le dinamiche da supergruppo si intrecciano con quelle familiari, mentre intorno a loro le cose si fanno più confuse. E per quanto la surreale presenza di Bebop e Rocksteady potrà far contenti i più e regalare siparietti piacevoli (insieme alla citazione dei Transformers del produttore Michael Bay), a farne le spese sono personaggi fino qui importanti come il Maestro Splinter e la tutto sommato superflua (ormai anche come richiamo ormonale, per quanto sia sempre un bellissimo vedere) Megan Fox.

Alieni e teletrasporto ci rimandano ad altri film del genere, ma come in alcuni di quei casi quella che manca è proprio l'anima. Scene mediamente meglio realizzate (quella aerea, per esempio, ma anche alcune cittadine) compensano le delusioni confusamente adrenaliniche del film del 2014. Pur con un sovrabbondare di digitale che, pur curato fin dove possibile, a tratti mostra inevitabili difetti (soprattutto in acqua). Ma son dettagli, in fondo. Come un dettaglio rimane la partecipazione della polizia di NY all'azione, purtroppo, ridotta a mero tappabuchi da serie animata.

La domanda semmai è: fino a quando si potrà continuare a flirtare con la memoria, la nostalgia e dei personaggi che sono stati abbondantemente trattati in varia forma? Anche considerate - in ottica ulteriori sequel - le minacce di vendetta del crudele Krang e le premesse per l'ennesimo ritorno dell'immarcescibile Shredder.