Star Trek Beyond
Star Trek Beyond, nuovo capitolo del popolare franchise Star Trek, creato da Gene Roddenberry e ripresentato da J.J. Abrams nel 2009, torna sugli schermi con la regia di Justin Lin alla guida di questo epico viaggio della USS Enterprise e del suo intrepido equipaggio. In Star Trek Beyond, l'equipaggio della Enterprise esplora gli angoli più remoti dello spazio sconosciuto, dove lo attende un nuovo nemico misterioso, che metterà a rischio loro e tutto ciò che la Federazione rappresenta.
VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Star Trek Beyond
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
Chris Pine, Zachary Quinto, Zoe Saldana, Simon Pegg, Idris Elba, Sofia Boutella, Karl Urban, Anton Yelchin, John Cho, Joe Taslim, Deep Roy,
DISTRIBUZIONE
Universal Pictures Italia
DURATA
122 min.
USCITA CINEMA
21/07/2016
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2016
di Pierpaolo Festa
La terza avventura del reboot di Star Trek alza il volume di ritmo e spettacolo e si alleggerisce del carico di "epica" che tanto aveva contraddistinto gli ultimi due film diretti da J.J. Abrams. Era la cosa giusta da fare dopo che Into Darnkess aveva convinto a metà, zoppicando mentre cercava in maniera forzata di collegarsi ad alcuni dei più grandi momenti della saga originale.
Questo Star Trek Beyond taglia definitivamente i legami forzati con la saga cinematografica precedente: non è più un'operazione nostalgica fatta per riecheggiare le avventure del passato, ma è a tutti gli effetti un nuovo tassello della saga riavviata verso destinazioni inesplorate. E' stato lo stesso attore e sceneggiatore Simon Pegg a dichiarare che lo scopo del film era quello di prendere la struttura di un qualsiasi episodio della serie originale e allargarlo al formato cinematografico. E' proprio così: Star Trek Beyond ha una trama basica, un cattivo standard (interpretato da un irriconoscibile Idris Elba con il volto nascosto sotto un pesantissimo make-up) ed è costruito attorno a una serie di "set piece": scene spettacolari che si susseguono mentre tra una pausa e l'altra assistiamo allo sviluppo delle dinamiche dei personaggi.
Non scaviamo più nel loro passato: il Capitano Kirk di Chris Pine diventa finalmente un uomo libero dal peso dell'eredità paterna. La stessa cosa succede a Spock, che non deve più confrontarsi con il suo doppio interpretato da Leonard Nimoy, adesso uscito di scena in parallelo con la morte dell'attore. Dietro la macchina da presa Justin Lin di Fast and Furious raccoglie l'eredità di Abrams (che rimane a bordo come produttore) e si assicura di trasformare questa avventura in una vera e propria corsa. Un'avventura divertente che funziona più in quanto a look e personaggi che sul piano dello spettacolo.
Abrams aveva riavviato la saga rispolverando le dinamiche tra i protagonisti e facendo in modo che perfino i neofiti si affezionassero a questi personaggi e volessero saperne di più sui loro rapporti. Quell'effetto continua in questo nuovo episodio dove l'amicizia tra Kirk e Spock torna a essere uno degli elementi narrativi principali, così come la storia d'amore tra il vulcaniano e la sua Uhura. E stupisce la simpatia inedita di Karl Urban nei panni del Dr. McCoy. Lin, però non riesce perfettamente a creare sequenze d'azione memorabili, nonostante metta in scena l'assedio dell'Enterprise in apertura: è una sequenza enorme e spettacolare, ma viene però ostacolata da un montaggio a tratti fatto con l'accetta dove il rischio è quello di confondersi, anche perché molte di quelle scene inevitabilmente accadono al buio chiedendo uno sforzo ulteriore a chi sta a guardare. Lo spettacolo funziona di più tutte le volte che la macchina da presa rimane sul ponte dell'Enterprise: quando il signor Sulu spinge avanti la leva di propulsione, lo spettatore è lì con lui e sente l'accelerazione.
Vedere il giovanissimo Anton Yelchin in una delle sue ultime apparizioni crea un senso di angoscia dopo quello che è accaduto qualche settimana fa (il film è dedicato a lui e a Leonard Nimoy, in un omaggio efficace in cui la musica si interrompe in toto). Teniamo d'occhio la new entry Sofia Boutella che ruba la scena nei panni di Jayla, nuova alleata dei protagonisti.
La terza avventura del reboot di Star Trek alza il volume di ritmo e spettacolo e si alleggerisce del carico di "epica" che tanto aveva contraddistinto gli ultimi due film diretti da J.J. Abrams. Era la cosa giusta da fare dopo che Into Darnkess aveva convinto a metà, zoppicando mentre cercava in maniera forzata di collegarsi ad alcuni dei più grandi momenti della saga originale.
Questo Star Trek Beyond taglia definitivamente i legami forzati con la saga cinematografica precedente: non è più un'operazione nostalgica fatta per riecheggiare le avventure del passato, ma è a tutti gli effetti un nuovo tassello della saga riavviata verso destinazioni inesplorate. E' stato lo stesso attore e sceneggiatore Simon Pegg a dichiarare che lo scopo del film era quello di prendere la struttura di un qualsiasi episodio della serie originale e allargarlo al formato cinematografico. E' proprio così: Star Trek Beyond ha una trama basica, un cattivo standard (interpretato da un irriconoscibile Idris Elba con il volto nascosto sotto un pesantissimo make-up) ed è costruito attorno a una serie di "set piece": scene spettacolari che si susseguono mentre tra una pausa e l'altra assistiamo allo sviluppo delle dinamiche dei personaggi.
Non scaviamo più nel loro passato: il Capitano Kirk di Chris Pine diventa finalmente un uomo libero dal peso dell'eredità paterna. La stessa cosa succede a Spock, che non deve più confrontarsi con il suo doppio interpretato da Leonard Nimoy, adesso uscito di scena in parallelo con la morte dell'attore. Dietro la macchina da presa Justin Lin di Fast and Furious raccoglie l'eredità di Abrams (che rimane a bordo come produttore) e si assicura di trasformare questa avventura in una vera e propria corsa. Un'avventura divertente che funziona più in quanto a look e personaggi che sul piano dello spettacolo.
Abrams aveva riavviato la saga rispolverando le dinamiche tra i protagonisti e facendo in modo che perfino i neofiti si affezionassero a questi personaggi e volessero saperne di più sui loro rapporti. Quell'effetto continua in questo nuovo episodio dove l'amicizia tra Kirk e Spock torna a essere uno degli elementi narrativi principali, così come la storia d'amore tra il vulcaniano e la sua Uhura. E stupisce la simpatia inedita di Karl Urban nei panni del Dr. McCoy. Lin, però non riesce perfettamente a creare sequenze d'azione memorabili, nonostante metta in scena l'assedio dell'Enterprise in apertura: è una sequenza enorme e spettacolare, ma viene però ostacolata da un montaggio a tratti fatto con l'accetta dove il rischio è quello di confondersi, anche perché molte di quelle scene inevitabilmente accadono al buio chiedendo uno sforzo ulteriore a chi sta a guardare. Lo spettacolo funziona di più tutte le volte che la macchina da presa rimane sul ponte dell'Enterprise: quando il signor Sulu spinge avanti la leva di propulsione, lo spettatore è lì con lui e sente l'accelerazione.
Vedere il giovanissimo Anton Yelchin in una delle sue ultime apparizioni crea un senso di angoscia dopo quello che è accaduto qualche settimana fa (il film è dedicato a lui e a Leonard Nimoy, in un omaggio efficace in cui la musica si interrompe in toto). Teniamo d'occhio la new entry Sofia Boutella che ruba la scena nei panni di Jayla, nuova alleata dei protagonisti.