Sinister
Un giornalista recupera un filmato che svela i retroscena inquietanti del massacro di un'intera famiglia trasferitasi da poco in una nuova abitazione. Trasferitosi nella stessa casa con la sua famiglia per scrivere un libro sui fatti, l'uomo scopre inquietanti e minacciose presenze.
Mette paura Sinister.
Più di quanto ci si aspetti. Non si tratta semplicemente di salti dalla
poltrona dovuti a improvvise intrusioni in scena o alzate di volume nel
bel mezzo di sequenze buie, ma di qualcosa che arriva più alla radice
dell'horror e che non ci abbandona una volta lasciata la sala. Se ci si
può divertire di fronte al primo caso, nel secondo si continua a pensare
a determinate immagini e atmosfere inquietanti.
Perché al centro di tutto ci sono i film snuff verso i
quali il protagonista - uno scrittore che indaga su quattro omicidi
avvenuti in passato nel giardino della sua casa - non riesce a staccare
gli occhi di dosso. E noi con lui. Da una parte si assiste al solito frullato di elementi narrativi già visti, con un egoista al centro della scena alla ricerca di fama, anche a costo di mettere a rischio la sua intera famiglia. Dall'altra i realizzatori lavorano sodo per assicurarsi che il brivido della storia sia efficace.
Sappiamo già cosa potrebbe accadere a questo protagonista: lo si odia
nelle sue scelte poco sagge, ma paradossalmente al tempo stesso si fa il
tifo per la sua salvezza. Anche perché lo vediamo rappresentato da Ethan Hawke, altrettanto favoloso quando si prende una pausa dai suoi ruoli romantici per dedicarsi più all'oscurità.
L'attore dà vita a un personaggio credibile perfino nei suoi movimenti:
lo vediamo grondare sudore mentre visiona diversi filmati di morte e
rimanendo a poco a poco incastrato all'interno di vecchi riti pagani.
Seppur lontani anni luce, è inevitabile pensare all'iconico Jack Torrance di Shining.
Dietro la macchina da presa c'è Scott Derrickson che in passato ha girato il freddo L'esorcismo di Emily Rose e il debole remake di Ultimatum alla terra. Il regista realizza finalmente il suo primo buon film per il grande schermo, con il supporto del co-sceneggiatore C. Robert Cargill, meglio conosciuto come Massawyrm sul sito ultra nerd Aintitcool.
Assicurandosi anche di avere un baubau memorabile - presente in poche
scene, ma capace di gelare l'atmosfera anche per coloro che stanno a
guardare al di là dello schermo – i realizzatori di Sinister portano a
casa uno dei migliori horror made in USA degli ultimi anni.
di Pierpaolo Festa