Revenant - Redivivo

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Tratto da una storia vera, Revenant - Redivivo racconta l'epica avventura di un uomo che cerca di sopravvivere grazie alla straordinaria forza del proprio spirito. In una spedizione nelle vergini terre americane, l'esploratore Hugh Glass (Leonardo Di Caprio) viene brutalmente attaccato da un orso e dato per morto dai membri del suo stesso gruppo di cacciatori. Nella sua lotta per la sopravvivenza, Glass sopporta inimmaginabili sofferenze, tra cui anche il tradimento del suo compagno John Fitzgerald (Tom Hardy). Mosso da una profonda determinazione e dall'amore per la sua famiglia, Glass dovrÀ superare un duro inverno nell'implacabile tentativo di sopravvivere e di trovare la sua redenzione. 

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
The Revenant
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
20th Century Fox
DURATA
156 min.
USCITA CINEMA
16/01/2016
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2015
di Pierpaolo Festa

Leonardo DiCaprio come un De Niro d'annata. E' questa la sensazione che si porta a casa dopo aver assistito alla proiezione di Revenant - Redivivo. L'attore aggiunge un nuovo personaggio memorabile alla sua filmografia ormai esemplare. Spirito di sacrificio e testardaggine spesi sul set per diversi mesi trapelano dallo schermo e, insieme a una eccezionale trasformazione fisica, ricordano i punti più alti della carriera di Robert De Niro. 

Sulla carta il film più autoriale di Alejandro González Iñárritu, Revenant è in realtà quello che più strizza l'occhio al pubblico come mai il regista ha fatto prima. L'uomo dietro la macchina da presa (e autore anche della sceneggiatura tratta dal libro di Michael Punke edito in Italia da Einaudi) cerca il film più potente della sua carriera e lo ottiene. Con tanta fortuna anche, dato che il suo ego solitamente immenso viene questa volta bilanciato dal talento dei suoi collaboratori che contribuiscono a rendere il tutto spettacolare ed epico. Il film più accessibile della filmografia dell'autore messicano.

Iñárritu dimostra ancora una volta di avere il dono di sapersi scegliere i collaboratori giusti: dagli attori DiCaprio e Tom Hardy (sempre efficace davanti la macchina da presa) al direttore della fotografia, quel geniale Emmanuel Lubezki che sposta un'altra volta i limiti del grande cinema mainstream creando immagini in grado di bucare lo schermo, arrivare alla mente degli spettatori e rimanere lì dentro per un bel po'.  
 
I difetti non mancano: il regista ricrea la guerra di Spielberg nelle scene d'assalto degli indiani, gira il suo western dell'anima come se fosse Herzog o il Coppola di Apocalypse Now. Non sono omaggi, piuttosto scopiazzature vere e proprie che raggiungono l'apoteosi (e un grosso scivolone) nel momento in cui cerca la natura "alla Malick", raddoppiando la dose di spiritualità. C'è perfino una scena che sfiora il ridicolo, quella in cui DiCaprio vede i suoi cari del passato fluttuare. Narrativamente si perde un po' nel finale con la resa dei conti tra il protagonista e il suo carnefice (Hardy) risolta in uno scontro dal respiro breve. Resta la consapevolezza di aver assistito a un grande spettacolo che include tre bellissimi round con l'orso nell'attacco che lascia il protagonista in fin di vita. 
 
DiCaprio è eccellente e vincerà l'Oscar. Questa volta sì. E' arrivato il suo momento per l'Academy. Niente a che vedere con la bravura però: altre volte, infatti, è stato un attore da applausi a scena aperta. Come non citare sempre quel The Wolf of Wall Street che ci ha fatto scoprire zone del suo talento di cui non conoscevamo l'esistenza?