Pericle il nero

Pericle il nero

Pericle Scalzone, detto Il nero, di lavoro "fa il culo alla gente" per conto di Don Luigi, boss camorrista emigrato in Belgio. Durante una spedizione punitiva per conto del boss, Pericle commette un grave errore. Scatta la sua condanna a morte. In una rocambolesca fuga che lo porterà fino in Francia, Pericle incontra Anastasia, che lo accoglie senza giudicarlo e gli mostra la possibilità di una nuova esistenza. Ma Pericle non può sfuggire a un passato ingombrante e pieno di interrogativi.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Pericle il nero
GENERE
NAZIONE
Italia
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Bim
DURATA
105 min.
USCITA CINEMA
12/05/2016
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2016
di Alessia Laudati

Un uomo attraversa da solo la notte spoglia di una città della Francia. La figura che si nasconde dietro a questa immagine è quella di un reietto che per obbedire al proprio boss sodomizza chi non si piega al volere del clan.

E Pericle (Riccardo Scamarcio); un criminale che non agisce per soldi, per paura, ma cambia il rapporto perverso tra sé e il proprio padrino come l’unica forma di amore che conosce. É allora impossibile non descrivere Pericle il Nero come il racconto di un ritratto umano e cupo, sorta di noir metropolitano, che l’attore Riccardo Scamarcio si carica con immensa bravura quasi tutto sulle proprie spalle.

L’interprete di origine pugliese è motore assoluto della storia di un uomo che trattato come un cane da tutte le persone che considera care, incappa in un errore fatale e per questo viene esiliato da quella comunità becera che lui considera versione distorta della famiglia che non ha mai avuto.
 
Scapperà a Calais, si nasconderà credendosi perseguitato, tornerà a casa e finalmente, dopo aver conosciuto l’amore di una donna, o qualcosa che almeno gli somigli, troverà il coraggio per spezzare quei legami originari che gli hanno portato solo dolore e umiliazione.

L’opera di Stefano Mordini in concorso a Cannes, per raccontare questa parabola umana rimane quindi stretta per quasi tutto il tempo sugli occhi vitrei di Pericle, sulle carrellate notturne di una Francia di periferia, dove il cemento sta sempre accanto alla spiaggia eppure le due dimensioni, metropolitana e naturale, raramente riescono a incontrarsi.
 
Pericle il Nero in molte parti è di certo un film acuto e convincente, retto con mano ferma dal regista Stefano Mordini; qui alla sua terza prova in un lungometraggio.

Altre volte però si ha l’impressione che il film ruoti troppo intorno alla stessa idea di personaggio; che seppur ben costruito, abbia meno da offrire a livello di azione, di ritratto sociologico se non l’esibizione di un epilogo e di una trasformazione personale troppo rapidi nei propri passaggi finali.

Tuttavia il film di Mordini rimane un lavoro buono, intenso e che permette alla parte più scura dello Scamarcio, non solo idolo delle ragazzine, di emergere con convinzione.