Perez.

Perez

Perez È un avvocato d'ufficio. Poteva essere un grande uomo di legge, ma la paura lo ha fregato. Ha sempre considerato la sua condizione mediocre un efficace “riparo dall'infelicitÀ”. Quando il pericolo si insinua in casa sua, scopre fatalmente che non È cosÌ. Incalzato dagli eventi, nello strenuo tentativo di difendere la vita di sua figlia, infrange ogni regola. E ogni legge.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Perez.
GENERE
NAZIONE
Italia
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Medusa
DURATA
94 min.
USCITA CINEMA
02/10/2014
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2014
di Marco Triolo

Sono pochi gli autori che oggi, in Italia, tentano la carta del genere. Fa sempre piacere, dunque, quando un giovane regista ci prova: Edoardo De Angelis lo fa con Perez, storia di malavita ambientata in una Napoli atipica e surreale, tra grattacieli che ricordano piÙ una metropoli del nord Europa che la capitale partenopea. Un noir urbano dal tono dimesso e cupo, interpretato dagli ottimi Luca Zingaretti e Marco D’Amore, rivelazione della serie TV Gomorra che qui fa un personaggio molto simile a Ciro Di Marzio. Purtroppo alle buone intenzioni segue una realizzazione altalenante.

Il film parte molto bene, con il voice over di Zingaretti a descrivere l’anima tormentata del suo personaggio, avvocato chiamato a difendere criminali di ogni sorta. Una vita spesa a contatto con il male in ogni sua accezione, male che si È fatto strada come un cancro nella sua anima e ora lo divora. Ma c’È di piÙ: la sua unica figlia È innamorata di un camorrista (D’Amore), che lei inizialmente crede innocente. Una faccenda di diamanti porterÀ l’avvocato a scontrarsi con quest’ultimo in una escalation di violenza.

C’È grande amore per il noir americano, unito a evidenti debiti nei confronti del cinema di Matteo Garrone e Paolo Sorrentino. Quelle atmosfere sospese, quei personaggi dolenti, quelle ambientazioni cosÌ lontane dalla cartolina. Poi perÒ qualcosa si arena, in particolare nella sceneggiatura. I film italiani hanno da molti anni ormai un grosso problema nella scrittura: manca la botta alla fine del secondo atto, un crescendo di conflitti e tensione. Tutto si affossa in un generico ritratto tetro e pessimista della nostra societÀ, fino a una conclusione piuttosto scontata. Perez È un noir girato decisamente bene, anche se penalizzato da un sonoro che, come troppo spesso accade nel nostro cinema, non È all’altezza delle produzioni internazionali.

Per quanto bene la si giri, una piccola storia resta una piccola storia. E forse il cinema italiano ora ha bisogno di un po’ piÙ di sostanza e storie di piÙ ampio respiro.