Parlami d'Amore

Parlami d

Sasha è un ragazzo di venticinque anni cresciuto in una comunità di recupero per tossicodipendenti. Qui ha conosciuto Benedetta, una ragazzina sua coetanea, figlia di uno dei benefattori esterni, che ogni domenica va in visita a Borgo Fiorito, portandogli una ventata di quel mondo vero che a lui sembra negato. E inevitabilmente, Sasha si è innamorato di Benedetta. Nicole è una donna che ha passato la quarantina. Bella, intelligente, ironica. Ma dopo che l'uomo che amava è morto suicida, Nicole è scappata dalla Francia, ha sposato Lorenzo e ha fatto di tutto per dimenticare chi era e cosa voleva. Ha deciso di controllare ogni attimo della sua esistenza. Sasha e Nicole s'incontro e si riconoscono come due simili.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Parlami d'amore
GENERE
NAZIONE
Italia
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
01 distribuzione
DURATA
115 min.
USCITA CINEMA
15/02/2008
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2007
Non esiste una donna che non possa essere conquistata”, questo è il tormentone di “Parlami d'amore”, adattato, diretto e interpretato da Silvio Muccino.
Il giovane Sasha (Muccino), protagonista del film, ci metterà quasi due ore a capire a pieno il significato di questa frase e metterla in pratica: sin dall'inizio lo ritroveremo insieme a Nicole (l'attrice di origine spagnola Aitana Sánchez-Gijón) , una donna di quarant'anni conosciuta dopo un incidente d'auto che gli cambierà la vita, aiutandolo a sedurre la ragazza dei suoi sogni e allo stesso tempo stregandolo d'amore.

Tutti lo aspettavano al varco, tutti pronti a scoprire come se la sarebbe cavata Muccino Jr. a seguire le orme del fratello dietro la macchina da presa. La risposta però non arriva senza dubbi.
Il giovane regista è determinato a creare un prodotto raffinato e lo fa affidandosi alla splendida fotografia del veterano Arnaldo Catinari (“Luce dei miei occhi”; “Il caimano”).
Tuttavia il film è più un susseguirsi di scene che una storia compatta. Tante sono le sequenze raccontate con canzoni in sottofondo che a lungo andare suscitano un certo fastidio. Il tutto è messo in scena con una cinefilia eccessiva: il regista si perde in citazioni e omaggi forzati, imitando i tanti autori della nouvelle vague, Stanley Kubrick e perfino Bertolucci.

L'adattamento di un romanzo non è certo un'operazione semplice e in questo caso si tratta di una storia così complessa che funziona più sulle pagine che sullo schermo.
L'intenzione di Muccino è quella di non rimanere incasellato nel genere sentimentale, bensì quello che si propone è parlare della vita in tante delle sue sfaccettature. La presenza di numerose tematiche, però, spiazza lo spettatore e attacca lo scorrere del film, la cui durata è eccessiva.

Il cast è la nota più alta del film: nel ruolo del protagonista, un giovane improvvisamente travolto dalla vita, Muccino ci mette tutto sé stesso. Aitanà Sanchez Gijon è una splendida donna a cui vengono riservati i dialoghi e le parti migliori del film. Carolina Crescentini recita invece nel ruolo una ragazzina sbandata che farà deragliare il nostro eroe, riportandolo in giro nel mondo del gioco d'azzardo e dei tavoli da poker: proprio questa è la parte più fragile del film, d'un tratto il regista rifà “Il giocatore”, pellicola con Matt Damon uscita qualche anno fa.

Di quest'opera prima, che ha i suoi difetti ed è troppo lunga, quello che ne rimane è la voglia di Muccino di mettere in scena una pellicola realizzandola con tutta la sua passione.
L'uscita del film nel giorno di San Valentino è già un successo assicurato.