Paradise Beach - Dentro L'Incubo

Paradise Beach

Nancy sta facendo surf da sola di fronte a una spiaggia isolata quando viene attaccata da un grande squalo bianco che le impedisce di tornare a riva. Anche se solo 200 metri la separano dalla salvezza, dovrà mettere in gioco tutta la sua forza di volontà per sopravvivere.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
The Shallows
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Warner Bros
DURATA
86 min.
USCITA CINEMA
25/08/2016
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2016
di Mattia Pasquini

Gli appassionati di questi enormi pelagici re - in via d'estinzione (per colpa dell'uomo che ne uccide milioni ogni anno) - dei sette mari continueranno a lamentare la demonizzazione degli squali, tout court, ma è innegabile che avere un Grande Bianco sullo schermo dia un plus di adrenalina e thrilling a ogni film. Come al Paradise Beach: Dentro l'incubo di Jaume Collet-Serra, con protagonista Blake Lively.

Non un qualsiasi agorafobico e angosciante dramma marino alla Open Water, né una tragico confronto di uomo e natura come Lo Squalo o L'Orca assassina, ma una sorta di step intermedio, nel quale l'evoluzione del topos da B-Jungle-Movie della bella bionda turista yankee alle prese con il mondo selvaggio ci regala una tensione sapientemente costruita a e coreogafata dal regista di Non-Stop e Run All Night.

Sicuramente è suo il merito principale, vista la 'povertà' di una singola location (ma si fa per dire, parlando della Perla del Pacifico, l'Isola di Lord Howe nel Queensland australiano, nonostante l'azione si svolga in Messico). E per di più ridotta - per necessità narrative - a un 'misero' scoglio al largo della spiaggia scelta come teatro.

Per fortuna i tempi moderni - dopo il pentimento dell'autore di 'Jaws' Peter Benchley, convertitosi in difensore della specie, e le battaglie animaliste in favore di questi animali, tanto diffuse in California - hanno insegnato a Hollywood che non serve insistere sulla cattiveria di predatori che agiscono principalmente per istinto o curiosità. Anzi, l'aspetto naturale dell'agire dello Squalo aggiunge un senso di ineluttabilità alla lotta della 'Giovane e il Mare'.

Questo e i minimi requisiti richiesti per terrorizzare futuri bagnanti (per quanto si ben difficile che una bestia di quelle dimensioni si aggiri in "acque poco profonde", come da titolo originale The Shallows), creano la tensione necessaria. Più delle prevedibili scene Gore e delle dimostrazioni della pericolosità letale del protagonista pinnato e senza nulla togliere alla sua controparte umana, più che convincente sia nella parte della surfista nostalgica in cerca di simboliche 'riparazioni' (non senza qualche didascalismo di troppo) sia in quella della atipica 'Final Girl' di questo non horror.

Il risultato finale è un intrigante e coinvolgente - più di quanto direbbe il prevedbile ingaggio razionale - 'Siege Movie' nel quale azione e dramma vengono (coerentemente) sopraffatti dalla forza di volontà e l'istinto di sopravvivenza dei due contendenti. Non, come è stato detto "Lo squalo per una nuova generazione", ma forse - senza mancar di rispetto al Cult di Spielberg - qualcosa di più… Sicuramente di diverso.