Noi 4

Noi 4

Tutto accade in una giornata di giugno, in una Roma afosa, assediata dal traffico metropolitano. Per il serio e timido Giacomo è il momento più atteso e temuto dell’anno: non solo deve affrontare gli esami orali di terza media, ma pure dichiararsi ad una sua compagna di scuola, segretamente amata. Intorno a questo importante appuntamento si muovono freneticamente anche gli altri membri della sua scombinata famiglia. La sorella Emma, ventenne idealista ed irrequieta che sogna di fare l’attrice di teatro, è tanto affezionata al padre quanto distante dalla madre. I genitori sono da tempo separati. Ma mentre Ettore, il padre, è il tipo di artista bohemien e squattrinato, simpatico ma chiaramente inaffidabile, specie agli occhi del figlio, la mamma Lara, ingegnere, si è dedicata anima e corpo ai figli e alla sua professione. Nel corso di questa giornata caotica e complicata, i nostri 4 “eroi” si cercano e si incrociano a coppie sempre diverse in vari punti del centro di Roma, per poi ritrovarsi tutti insieme a sostenere Giacomo durante l’esame. Ma una giornata speciale ha bisogno anche di un festeggiamento speciale. Una fuga dalla città tutti insieme, per un bagno al tramonto. Eccoli di nuovo riuniti e finalmente felici. Un breve, magico interludio che li riporta ad essere per un giorno quello che erano e malgrado tutto sono ancora: una famiglia.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Noi 4
GENERE
NAZIONE
Italia
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
01 distribuzione
DURATA
90 min.
USCITA CINEMA
20/03/2014
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2014
Sono almeno due le sequenze memorabili del nuovo film di Francesco Bruni. In un panorama cinematografico italiano saturo di commedie, È cosa molto comune uscire dalla sala e cancellare quasi istantaneamente i dati di memoria riguardanti l'ennesima storia identica appena vista sul grande schermo. Ecco perchÉ È importante sottolineare la parola “memorabile” quando si parla di Noi 4.  

PerchÉ l'opera seconda di Bruni (giÀ regista di Scialla!), pur presentando lo stesso cocktail di elementi tipici della commedia italiana contemporanea, riesce a mantenersi di gran lunga sopra la media dei suddetti film. Anche qui si riflette sulla crisi della famiglia in Italia, ripercorrendo clichÉ e tematiche tanto care al nostro cinema: genitori separati, figli ribelli e problematici, crisi di mezza etÀ incombenti e lo "spauracchio" del lieto fine dietro l'angolo.  

Sulla carta sembra uno di quei film che Gabriele Muccino ha diretto all'inizio del nuovo millennio. Dove perÒ il regista de L'ultimo bacio preferiva raccontare ansie e angosce con tono e ritmo oltremodo frenetici, Bruni riesce a far respirare il suo film anche quando mostra personaggi che esplodono a livello emotivo. La sua macchina da presa non cerca movimenti complicati, preferendo soffermarsi sui volti dei personaggi, individuandone frustrazione e rabbia e alla fine rivelandone il sorriso. È cosÌ che si assiste a una scena molto interessante che vede una lite tra Ksenia Rappoport e Lucrezia Guidone, madre e figlia sullo schermo: piÙ le due litigano, piÙ riescono a mettere da parte ogni tensione, ritrovandosi. Forse la scena migliore del film. Non È l'unica, perchÉ usciti dalla sala ci si ricorda anche del dialogo tra la protagonista e il suo chirurgo estetico che finisce per diventare una brillante seduta psichiatrica.

La famiglia spaccata di Bruni va a poco a poco a riconciliarsi in un finale sicuramente troppo lungo, poco importa, perchÉ arrivati a quel momento lo spettatore rimane al fianco del regista e dei protagonisti, ormai emotivamente attaccato a loro. Merito di un cast in parte nel quale troviamo Fabrizio Gifuni nel ruolo di padre perdigiorno, una specie di Drugo Lebowsky con meno ritegno. Un personaggio imbarazzante che l'attore abbraccia in pieno, offrendo forse la performance piÙ sorprendente della sua carriera.

Nella ricerca della veritÀ Bruni prova a distinguersi anche nelle premesse e racconta la famiglia italiana odierna, quella composta da un genitore emigrato (la "mater familias" russa della Rappoport), collocandola in una Roma finalmente caotica: una metropoli in cui diverse razze si incontrano, CittÀ Eterna finalmente non da cartolina e lontana da atmosfere di grandi bellezze. Eppure anche essa memorabile.

di Pierpaolo Festa