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Museo - Folle rapina a Città del Messico
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Gli eterni studenti Juan e Benjamín hanno un’idea folle per risolvere la monotonia delle loro vite e la loro mancanza di prospettive: depredare il Museo Nazionale di Antropologia di Città del Messico. Inaspettatamente, grazie anche al calo di sorveglianza del periodo natalizio, i due riescono nell’impresa e trafugano alcuni dei reperti precolombiani più preziosi del pianeta. Solo la mattina dopo, però, quando scoprono che i media stanno descrivendo il loro colpo come un vero e proprio attacco alla Nazione, comprendono la gravità e le implicazioni del loro operato. I passi successivi del piano li porteranno a girare per il Messico, dalle rovine di Palenque alle spiagge di Acapulco, nel futile tentativo di piazzare dei tesori così riconoscibili che nessuno osa acquistarli.
VALUTAZIONE FILM.IT
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TITOLO ORIGINALE
Museo
GENERE
NAZIONE
México
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
I Wonder Pictures
DURATA
128 min.
USCITA CINEMA
31/10/2018
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2018
di Mattia Pasquini
Quanto costa rinunciare alle proprie tradizioni, radici, futuro? E a quale prezzo si può (s)vendere l'identità culturale di un Paese, per altro storicamente vessato come il Messico? Le risposte non sono nemmeno tra le righe - ma vi consigliamo di guardarci - del Museo di Alonso Ruizpalacios, film presentato al Festival di Berlino 2018 nel quale troviamo il Gael Garcia Bernal di Mozart in the Jungle, di ritorno a 'Casa'.
Da Amores perros a No e Neruda, l'attore messicano ha sempre ribadito la sua forte appartenenza e il legame con la propria Terra, come il Juan che interpreta e che a più riprese esprime la sua contrarietà verso quella colonizzazione culturale che lo costringe a sopportare la presenza di Santa Claus (eccezionale la parte iniziale 'natalizia') e i tanti esempi di un "saccheggio" mai finito. E che - forse per reazione, forse senza un motivo valido - decide di introdursi nel Museo Nacional de Antropología e Historia di Ciudad de Mexico per rubare un centinaio tra i manufatti e le reliquie più preziose del suo patrimonio.
"Insensata" la definirono, ma per qualcuno quella rimase a lungo 'la rapina del secolo'. E senza rivelare troppo del film - che comunque la rielabora ampiamente, come annunciato sin dai titoli di testa - il racconto fattone dal regista di Güeros ha molto più della replica nostalgica che della cronaca originale. A partire dai nomi dei due 'malfattori' alla ricostruzione della lororocambolesca e sconclusionata fuga - tra lutti, tentativi di ricettazione, rievocazioni di star del soft porno nazionale e incontri con Maya sopravvissuti - dalle Torri di Ciudad Satélite a Palenque e Acapulco.
Non è 'tutto in una notte', ma poco ci manca. Anche se il ritmo risente egualmente della durata - resa eccessiva da passaggi ridondanti e dalla continua attesa di un reale snodo narrativo - e del DNA latinoamericano. Dominante, come è giusto. In ogni momento, tanto negli interessanti e godibili siparietti famigliari (che ci permettono di conoscere i nostri due 'eroi') quanto nelle tappe della loro sconclusionata missione e nella morale conclusiva, che non si apprezza davvero qualcosa se non quando si pensa di averlo perduto.
Un film ricco, probabilmente "affollato", ma che rende alla perfezione il contesto raccontato e che - attraversando generi molto diversi e dinamiche mutevoli - ci offre un'avventurosa e a suo modo spettacolare alternativa al classico Heist Movie. Una via crucis naive e catartica, nella quale scoprire di più di se stessi e delle proprie radici, e di una vita non troppo diversa dalla nostra, in fondo.