Modalità aereo

Modalità aereo

Diego (Paolo Ruffini) è un imprenditore bello, ricco, famoso. Tutta la sua vita è dentro un cellulare di ultima generazione. Ivano (Lillo) pulisce i bagni dell’aeroporto, non è bello, non è ricco, non è famoso. Un giorno, poco prima di imbarcarsi su un volo per Sydney (24 ore di volo), Diego dimentica il telefonino nella toilette vicino al gate. Ivano lo trova… ma non lo restituisce. Ha un giorno di tempo per cambiare in meglio la sua vita, utilizzando il telefonino di Diego. Dopo quelle fatidiche ore trascorse in “modalità aereo”, le vite di entrambi non saranno più le stesse.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Modalità aereo
GENERE
NAZIONE
Italia
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
01 distribuzione
DURATA
100 min.
USCITA CINEMA
21/02/2019
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2019
di Mattia Pasquini

Alla fine siamo arrivati al tanto atteso momento del nuovo film di Fausto Brizzi. Nel momento peggiore della sua carriera sembrava quasi che il regista romano dovesse abbandonare l'attività, condannato da un fronte di critici non meramente cinematografici… E ora eccolo qui, di nuovo con questo Modalità aereo, assolto per la non sussistenza dei fatti contestatigli e pronto a utilizzare la sua stessa esperienza per dare un'anima vera alla sua ultima fatica dietro la macchina da presa.

Nessuna rivincita o vendetta, assicura lui, eppure le frecciatine si susseguono… Nei confronti della stampa, delle notizie date con eccessiva facilità e della gogna mediatica alla quale i social tendono facilmente a sottoporre chiunque, famoso e non. La curiosità è semmai se sia nato prima l'uovo o la gallina, visto che la proposta del soggetto è arrivata al regista da Paolo Ruffini, cinico imprenditore pronto a ravvedersi e protagonista di un gioco decisamente scoperto.

È lo stesso Brizzi a denunciare le ascendenze di un classico del genere come Una poltrona per due, e a quelle dinamiche e a similari scambi di persone ci si rifà per raccontare una commedia degli equivoci infarcita degli ingredienti abbastanza tipici del cinema del regista. Che lascia inaspettatamente quanto piacevolmente sorpresi, soprattutto dopo il deludente e alimentare Poveri ma ricchissimi e il trito ritorno natalizio della coppia Boldi-De Sica dello scorso Natale (di cui Brizzi aveva curato il soggetto).

A funzionare - potenza della disperazione o caso fortuito che sia stato - è proprio il Circolo della fiducia di attori e produttori che si sono fidati - prima che affidati a lui - e nel quale rientrano lo stesso Luca Barbareschi (produttore anche dei prossimi due film, Se mi vuoi bene con Bisio e quella che potrebbe essere una inusuale commedia d'azione) e una pletora di caratteristi o comunque attori che non eravamo abituati a vedere in certe vesti, come la stessa Violante Placido.

Maschere in quella che risulta una comunque gradevole esibizione di cliché e luoghi comuni gestiti senza l'approssimazione di altre volte o senza inutili e fastidiosi eccessi. Non che la sostanza sia particolarmente originale (oltre al film di Landis si ammicca al Canto di Natale di Dickens e a Frankenstein Junior) o si distacchi dalla norma, ma l'impressione è che questo film 'sulla Fiducia e l'amicizia' sia un film venuto al momento giusto, o probabilmente voluto al momento giusto. E portato a termine con più sincerità e onestà intellettuale di altri, forse proprio perché più vicino.