La ragazza senza nome

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Il giovane medico generico Jenny si sente in colpa per non aver lasciato entrare nel suo studio una ragazza malata, trovata morta poco dopo. Decide così di scoprirne l'identità, dopo aver saputo che la polizia brancola nel buio.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
La fille inconnue
GENERE
NAZIONE
Belgio
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Bim
DURATA
113 min.
USCITA CINEMA
27/10/2016
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2016
di Pierpaolo Festa (Nexta)
 
Il nuovo film dei Fratelli Dardenne segue le orme di Due giorni e una notte, ma dove quello con Marion Cotillard era un capolavoro senza una virgola fuori posto, questo La ragazza senza nome esce zoppicante dal ring della sala cinematografica, dimostrandosi il film più fragile del duo di registi belgi. Un altro di quei titoli presentati a Cannes (in Concorso) in cui i grandi autori procedono con il pilota automatico verso temi già trattati nella loro filmografia e riproposti rapidamente come se fossero la copia di una copia. 
 
La giovane dottoressa protagonista di questa storia sente un click all'interno della sua anima, qualcosa che le fa totalmente cambiare prospettiva scatenando inevitabili conseguenze sulla sua vita e quella di coloro che le stanno attorno. Ventiquattro ore prima era una donna all'apice del successo, pronta a passare da un ambulatorio privato a un posto prestigioso in un ospedale rinomato. Una donna viene a bussare al suo studio fuori orario di visita e lei ignora la citofonata. Ventiquattro ore dopo scoprirà che quella stessa donna è morta in seguito a un brutto colpo alla testa. Da quel momento il senso di colpa la guiderà verso un'indagine ossessiva sull'identità della vittima allo scopo di ricostruire quello che è successo nelle ultime ore della sua vita e far venire a galla la verità. 
 
Se da una parte questa ossessione è l'elemento interessante del film, dall'altra scopriamo ben presto che non si tratta di una storia sul senso di colpa (che è un punto di partenza interessante), ma della parabola di una "giustiziera". Una protagonista che fa visita a una serie di personaggi chiave che le raccontano frottole e che dopo il confronto con lei diventano più giuste. 
 
La verità viene fuori in questa morality play dei Dardenne. Solo quella. Mancano genio e tono. Dove il film con la Cotillard era necessario, la storia giusta raccontata al momento giusto, questo nuovo tassello cinematografico dei Dardenne zoppica come un film invaso da cliché narrativi e con un'anima vecchia, uscita da una sceneggiatura che il duo di registi aveva in casa sotto il materasso. Un copione pronto a essere tirato fuori in quelli che sono a tutti gli effetti tempi di mancanza creativa.