La befana vien di notte

La befana vien di notte

Paola è una maestra di scuola elementare con un segreto da nascondere: bella e giovane di giorno, di notte si trasforma nell’eterna e leggendaria Befana! A ridosso dell’Epifania, viene rapita da un misterioso produttore di giocattoli. Il suo nome è Mr. Johnny e ha un conto da saldare con Paola che, il 6 Gennaio di vent’anni prima, gli ha inavvertitamente rovinato l’infanzia… Sei compagni di classe assistono al rapimento e dopo aver scoperto la doppia identità della loro maestra decidono di affrontare, a bordo delle loro biciclette, una straordinaria avventura che li cambierà per sempre. Tra magia, sorprese e risate, riusciranno a salvare la Befana?

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
La befana vien di notte
GENERE
NAZIONE
Italia
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Lucky Red
DURATA
98 min.
USCITA CINEMA
27/12/2018
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2018
di Mattia Pasquini
 
In altre occasioni abbiamo sentito registi e attori italiani esaltare la propria ultima fatica, anche oltre i suoi effettivi meriti, ma mai nessuno si era spinto fino al punto di augurarsi di aver realizzato un possibile 'Classico'. Uno di quei film da vedere e rivedere - nel nostro caso durante le feste - con amici e familiari, incuranti del passare degli anni. Forse La befana vien di notte di Michele Soavi non riuscirà a diventarlo, ma di certo questo cosiddetto Cinecarbone, che arriva - in anticipo - a sfidare gli altri film di questo Natale, si è già guadagnato un premio per la simpatia e per la validità del progetto.
 
Un film per bambini, con bambini protagonisti e una storia esemplare e di buoni sentimenti, ma nella quale non si va tanto per il sottile nel rapire la maestra del Paese, nel contestare un sistema maschilista che continua a essere affascinato da un anziano sovrappeso a scapito di una superdonna costretta a lavorare anche la notte e dopo il suo orario regolare, nel rifiutare certa retorica sulla terza età o nel proporre la normalità di una coppia come quella composta da Fausto Maria Sciarappa e Paola Cortellesi, senza la quale il film avrebbe decisamente un appeal molto minore, stanti i meriti sulla carta.
 
Come protagonista, è inevitabilmente intorno a lei che ruota tutto, ma si percepisce nitidamente quanto la sua presenza abbia pesato - in positivo, si intende - anche sulla lavorazione sul set e nella scrittura. Che se nei riferimenti agli anni '80 che tanto vanno di moda (vuoi per fenomeni alla Stranger Things, vuoi per i rimandi a certo cinema classico e all'immancabile E.T.) non sorprende di certo, regala qualche perla proprio quanto a humour e situazioni molto moderne.
 
Necessarie, dovendo interagire alla pari con un manipolo di giovanissimi attori (encomiabili, ma che purtroppo spesso appaiono abbandonati a se stessi, per evidenti difetti di direzione o di montaggio, nonostante la mano esperta del regista ingaggiato ad hoc) e con un Villain rancoroso e più violento di quel che ci aspetteremmo, anche dal solito bonario Stefano Fresi, come sempre capace di vestire una maschera senza farla diventare macchietta. Attualità e tradizione, insomma, si mescolano e contaminano producendo un risultato interessante.. Imperfetto e che forse non rivedremo molte volte, ma che sicuramente divertirà il proprio pubblico, e magari più di qualche accompagnatore.