Kung Fu Panda 3

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In Kung fu Panda 3, dopo essersi ricongiunto con il papà Li, che non vedeva da lungo tempo, Po raggiunge con lui il suo villaggio d'origine: un paradiso segreto dei panda in cui incontra una serie di esilaranti nuovi personaggi. La minaccia tuttavia è dietro l'angolo, quando il potente spirito maligno Kai inizia a terrorizzare l'intera Cina sconfiggendo tutti i maestri di kung fu, ci vorrà tutta l'abilità e l'audacia di Po per insegnare ai suoi maldestri e festaioli compagni panda l'arte del kung fu, e trasformarli così in una vera e propria squadra da combattimento.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Kung Fu Panda 3
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
20th Century Fox
USCITA CINEMA
17/03/2016
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2016
di Mattia Pasquini

Con negli occhi quanto accaduto a Shrek o Madagascar non si può che apprezzare il cambio di rotta della Dreamworks Animation in questo Kung Fu Panda 3. Per quanto sia stato esplicitamente dichiarata l'ispirazione del franchise a film come La tigre e il dragone, Hero, La foresta dei pugnali volanti e Kung Fusion nei film - e soprattutto in questo terzo capitolo, diretto da Jennifer Yuh e dall'italiano Alessandro Carloni - non abbiamo infatti dovuto sorbirci il solito citazionismo di facile presa, utile a colmare lacune narrative, come negli esempi succitati.

Non che qui non ve ne siano di lacune, purtroppo, ma per essere un film di svolta - anche a livello produttivo - nella saga il gioco si conferma riuscito. Forse proprio per la capacità di riutilizzare un modulo non nuovo, ma senza deludere i fan. La ripresa dell'argomento 'Origins' e una trattazione pur prevedibile del villaggio dei Panda danno comunque corpo a un film che si era mostrato sin troppo sbrigativo nelle sue premesse, ma non facilitano la partecipazione emotiva né la creazione di un certo pathos… Niente di nuovo, in fondo. Né di grave, considerato che in parte la critica potrebbe rivolgersi anche ai tanto celebrati 'supereroici' Avengers, quanto meno nello sfruttare personaggi già strutturati (non tutti in egual maniera) in uno sviluppo orizzontale che ci conduce verso l'inevitabile redde rationem.

Anche questo perfettamente coerente con la tradizione cui ci si rifà e - internamente - con i precedenti due capitoli. Dopo l'allievo malvagio Tai Lung e il crudele tiranno Lord Shen, non poteva mancare l'ex compagno del supremo Maestro… questa volta, in compenso, caratterizzato e circondato da una apprezzabile ironia e da un tocco di soprannaturale che forse intercetterà maggiormente il gusto moderno. E magari accontenterà quanti cercassero qualcosa di più, questa volta. All'interno di una ricetta che si voleva replicare per la soddisfazione di tutti, spiccano però le chicche dell'addestramento del nuovo 'esercito' di Po - non tanto i singoli personaggi, notevoli quanto più macchiette - e il tanto dibattuto tema della duplice paternità del protagonista.
 
In epoca di Family Day e di polemiche civili, vedere anche un Panda sbandierare due genitori dello stesso sesso e di razze diverse ha agitato i sonni di molti, in un senso (i paladini della famiglia 'regolare') e nell'altro (quelli della diversità a tutti i costi), ma siamo più dalle parti del Totò di Letto a tre piazze… In compenso con la definitiva realizzazione del destino 'Dragone' del nostro eroe e il ricongiunimento con le proprie origini, compiutamente integrate nella vita precedentemente costruitasi, e con l'esplorazione di nuovi livelli di malvagità da combattere resta forte la curiosità relativa a cosa ci aspetta…

Chissà se lo step successivo riguarderà dilemmi morali o etici, target permettendo. Un fardello che potrebbe ricadere su spalle nuove, visto che l'importanza di questo nuovo capitolo risiede anche nel fatto di essere la prima co-produzione tra una Major statunitense e una compagnia cinese. Una novità non casuale, visto l'espresso tentativo della Dreamworks di sfruttare un mercato interessante e ricco di pontezialità che verrà sondato proprio in questa occasione (e magari condizionerà i già annunciati prossimi tre film della saga), dopo averne sfruttate per un terzo le stesse strutture produttive.