Jimmy Bobo - Bullet to the Head

Jimmy Bobo - Bullet to the Head locandina

Un sicario di New Orleans (Jimmy Bobo), che non conosce le buone maniere, medita vendetta contro Keegan, un mercenario senza scrupoli che prova a 'liquidarlo' dopo avergli commissionato un omicidio. Lo aiuterà Taylor Kwon, un detective di Washington D.C. col vizio del BlackBerry e della navigazione virtuale, a cui salva la vita. Jimmy e Taylor metteranno le mani su documenti scottanti e su un politico corrotto, che vorrebbe cambiare faccia alla città e poi lucrare sull'edilizia.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Bullet to the Head
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Walt Disney Pictures
DURATA
97 min.
USCITA CINEMA
04/04/2013
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2013

È tornato per far vedere a tutti come si fa. Settant'anni compiuti quest'anno, dieci di assenza dalle sale durante i quali ha diretto per la TV il pilot di Deadwood e la miniserie Broken Trail, Walter Hill ha finalmente fatto il suo rientro al cinema e, per quanto non si possa paragonare a certi capolavori del passato, Bullet to the Head fila via che è un piacere.

Merito della sceneggiatura di Alessandro Camon, basata su una graphic novel di Alexis Nolent: Camon ha scritto un classicissimo buddy cop, con al centro due personalità divergenti – il killer a sangue freddo ma dal cuore caldo (Sylvester Stallone) e lo sbirro irreprensibile costretto a collaborare con lui (Sung Kang) – che tra una sparatoria e l'altra si lanciano frecciate continue ma, come da copione, imparano a rispettarsi. Niente di originale, niente di nuovo, ma scritto e confezionato con grande maestria e senso del ritmo. Diamo anche il bentornato alle one liner anni Ottanta che ultimamente latitano nel cinema action o quanto meno non sono all'altezza del glorioso passato: pericolo scampato qui, dove Sly si concede più di un'uscita di scena esilarante.

Kang e Stallone fanno una bella coppia, ma naturalmente è il vecchio leone a rubare la scena. Il suo fisico è più asciutto che mai e il viso è tornato quello di un tempo, ben prima degli steroidi di John Rambo e Rocky Balboa che lo avevano trasformato in un puffo troppo gonfio. Se tutto funziona a dovere, però, lo dobbiamo soprattutto al fatto che Hill non ha perso la mano e sa ancora come girare un film d'azione tutto d'un pezzo, novanta minuti (la durata perfetta!) di adrenalina, battute, risse e, ovviamente, pallottole. Siamo tra 48 ore e The Killer di John Woo, un film che Hill avrebbe tanto voluto rifare. Chissà che questo Bullet to the Head non sia in qualche modo un risarcimento, l'omaggio a John Woo che non era mai riuscito a realizzare. La trama, che vede l'alleanza tra un poliziotto e un killer, pare un chiaro indizio. Il titolo, simile a quello di Bullet in the Head, potrebbe essere il secondo.

Sensazioni analoghe le aveva suscitate The Ward, il ritorno di John Carpenter. Ma se in quel caso ci toccò fare i salti mortali pur di promuoverlo nonostante gli evidenti limiti, stavolta possiamo con piacere dire che Hill non ci ha per nulla deluso.

Di Marco Triolo