Il Profeta

Il Profeta - Locandina

Il 19enne Malik El Djebena viene condannato a sei anni di prigione. Giovane e fragile, ma estremamente intelligente nonostante sia analfabeta, Malik viene preso sotto la protezione di un gruppo di detenuti corsi che ha imposto la propria legge all'interno dell'istituto penale. Con il passare del tempo, il ragazzo si guadagna la completa fiducia dei suoi protettori riuscendo ben presto a sfruttare la situazione a proprio vantaggio.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Un prophète
GENERE
NAZIONE
Francia
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Bim
DURATA
153 min.
USCITA CINEMA
19/03/2010
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2010

di Adriano Ercolani

Dopo due pellicole dalla coerenza stilistica e dalla lucidità inusitate come "Sulle mie labbra" e "Tutti i battiti del mio cuore" , il francese Jacques Audiard torna al cinema con "Il profeta" un lungometraggio che spinge fino agli estremi le coordinate principali della sua idea di cinema, e colpisce nel profondo centrando un risultato assolutamente ammirevole.

Un profeta - Tahar Rahim

Se già i suoi precedenti, sopra citati lavori partivano da un canovaccio narrativo che prevedeva situazioni specifiche di un genere come il noir, con "Il profeta" il cineasta lavora su una sceneggiatura pienamente incentrata su tali stilemi, e racconta la crescita umana di un giovanissimo delinquente di origini magrebine che, finito in carcere, sfrutterà le sue abilità e la sua intelligenza per scalare i ranghi della criminalità presente dentro l'istituto correzionale, arrivando fino alle estreme conseguenze delle sue azioni.

Un profeta

Su tale sceneggiatura poi Audiard, come già aveva dimostrato di sapere fare in precedenza, costruisce una pellicola dall'estetica rigorosissima, di una precisione mirabile, che riesce ad affascinare lo spettatore fino a immergerlo in un microcosmo violento ed iperrealista come quello del carcere. In più, su tale e tanto efficace stilizzazione della visione, Audiard inserisce dei piccoli ma interessantissimi inserti che raccontano con enorme verità la psicologia e l'inconscio del giovane protagonista Malik. Ad aiutare poi il regista a dare credibilità a questa figura un bravissimo Tahar Rahim, alla sua prima prova d'attore veramente importante: la sua aderenza fisica al personaggio e la grandiosa precisione con cui riesce a delineare la vita interiore soltanto attraverso piccolissimi gesti, rendono l'interpretazione di Rahim una delle più efficaci viste al cinema negli ultimi mesi.

Un profeta

Gran Premio della Giuria a Cannes, vincitore del BAFTA come miglior film straniero, candidato all'Oscar nella stessa categoria, "Il profeta" è un lungometraggio dalla coerenza interna straordinaria, che propone storia di genere ad un'idea di cinema invece totalmente personale, talmente lucida che si può permettere anche citazioni esplicite da numerosi prison-movie e crime-movie senza che queste risultino artefatte o decontestualizzate rispetto alla storia narrata. Il risultato ottenuto da Audiard con quest'opera è encomiabile, meritevole del grande successo di critica che il film sta riscuotendo.