Il matrimonio che vorrei

Il matrimonio che vorrei - Locandina

Kay (Meryl Streep) e Arnold (Tommy Lee Jones) sono la classica coppia annoiata da tanti anni di matrimonio. Stanca della routine e con tanta voglia di riaccendere la passione, Kay sconvolge suo marito con una proposta "folle": una settimana di terapia matrimoniale nella cittadina di Great Hope Springs, dove vive un famoso consulente matrimoniale (Steve Carell). Nessuno dei due, però, sembra sapere cosa li aspetta: all'inizio superare le inibizioni e gli imbarazzi non sarà affatto semplice ma sarà l'unico modo per riaccendere quella scintilla di quando si erano innamorati.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Hope Springs
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Bim
DURATA
100 min.
USCITA CINEMA
18/10/2012
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2012

Cosa succede dopo che finisce la rom-com? Dopo che la storia d'amore ha fatto il suo corso, le romanticherie sono state messe in naftalina con gli abiti del matrimonio, i figli sono cresciuti? Ce lo racconta David Frankel, che dopo Io & Marley alza l'età dei suoi protagonisti per esplorare un matrimonio che si sta spegnendo.

In Il matrimonio che vorrei, Meryl Streep e Tommy Lee Jones interpretano Kay e Arnold, una coppia che ha alle spalle trent'anni di felice matrimonio, figli, prosperità. Tutto questo ormai si è incancrenito in una routine quotidiana di rituali sempre identici, dove lo spazio per comunicare è sempre più esile. In più, ormai da anni Kay e Arnold dormono in stanze separate, senza un motivo particolare ma senza la voglia di tornare a condividere il letto, in tutti i sensi. Come salvare il rapporto? I due si rivolgono a un terapista di coppia (Steve Carell) per riaccendere la passione perduta.

Frankel dirige con mestiere una storia delicata che fa anche spesso ridere e sorridere, senza eccedere troppo nella melassa – il riavvicinamento tra i due protagonisti non è immediato né scontato – e gestendo perfettamente anche scene che in altri contesti potrebbero risultare di cattivo gusto, soprattutto quelle in cui la Streep e Jones tentano di recuperare il contatto intimo. Solo verso il finale i nodi vengono al pettine come nella tradizione della commedia americana, che non può permettersi di lasciare le cose in sospeso, ma d'altra parte il lieto fino è scontato: ciò che conta è il viaggio, e in questo caso il viaggio procede liscio.

Perfetti gli interpreti, specialmente Jones, che sempre più conta sulla sua immagine da burbero abbinata a tempi comici innati. All'insegna della commedia, Frankel tocca corde anche profonde e ci lascia con un messaggio importante: nella vita non bisogna mai dare per scontato l'amore di chi ci sta vicino, ma bisogna lottare per meritarselo costantemente.

Di Marco Triolo