I tre moschettieri
Porthos, Athos e Aramis sono tre combattenti d'elite che servono il Re di Francia come i suoi migliori moschettieri. Dopo aver scoperto una cospirazione per rovesciare il trono, i moschettieri si imbattono in un giovane aspirante eroe, D'Artagnan, e lo prendono sotto la loro ala protettiva. Insieme, i quattro affrontano una pericolosa missione per far luce sul complotto che minaccia la Corona, ma anche il futuro dell'Europa.
Athos, Porthos, Aramis e D'Artagnan: i protagonisti del romanzo di Alexander Dumas, “I tre moschettieri”, rivivono al cinema le loro storie di cospirazione e avventura, amicizia ed eroismo, nel film d'azione in 3D diretto dal regista Paul W.S. Anderson.
Un cast stellare riproduce le avventure degli abili spadaccini al
servizio del Re di Francia, protettori dell'incolumità della corona
contro le trame malvagie del cardinale Richelieu (Christoph Waltz).
Il film di Anderson rimane ancorato a tratti alla trama e alla struttura
narrativa del romanzo d'appendice, per stravolgerla sul piano
dell'azione e degli effetti speciali. La storia comincia con un
sonoro fallimento di una missione delicata da parte di Athos, Porthos e
Aramis, per colpa della traditrice Milady (Milla Jovovich) e il decadimento degli umori e del prestigio dei tre spadaccini.
Ma l'arrivo di D'Artagnan a Parigi, personaggio dalla giacca di pelle e
l'atteggiamento da star del pop di un novello Justin Bieber, giovane
sprovveduto e avventato, pomperà nuova linfa vitale nella quotidianità
dei moschettieri, fino a condurli verso una nuova avventura per
proteggere la Corona e fare i conti definitivi con Milady e il Duca di
Buckingam.
Ma se la trama strizza l'occhio al romanzo, è l'azione a decollare
altrove, portando la pellicola spesso molto lontano, più vicina allo
stile e alle tecniche di alcuni dei grandi successi d'azione degli
ultimi anni. I personaggi combattono fluttuando nell'aria in slow-motion come farebbero i guerrieri moderni di "Matrix", oppure solcano i cieli con equipaggi stralunati e galeoni volanti simili a quelli visti nella saga “Pirati dei Caraibi”, e Orlando Bloom ricorda pericolosamente Jack Sparrow nella vanità disinvolta con la quale indossa orecchini, gioielli e una cresta rock 'n' roll. Le scene più spettacolari sono quelle dei combattimenti con la spada,
amplificate dall'uso del 3D, che secondo lo stesso Anderson rappresenta
"un cambiamento radicale nel mondo del cinema".
"I tre moschettieri"
è un film dove l'impatto degli effetti visivi e l'interpretazione di
tutto il cast, costituisce l'aspetto più riuscito, anche se nel
complesso suona come una rivisitazione troppo vicina, troppo
masticata e conosciuta per stupire con la stessa forza di quando sullo
schermo si compie il miracolo di una prima eccitante visione.