

I due presidenti

Questo film segue il percorso politico di Tony Blair, passato da "giovane promessa" della politica, a primo ministro di successo perfettamente a suo agio nella scena internazionale. E' una storia che parla del rapporto tra due uomini potenti, tra due coppie potenti e tra mariti e mogli. Ci troviamo nel 1997. I Blair e i Clinton formano un quartetto unico al mondo legato da un'amicizia basata su ideali comuni e su un autentico e profondo affetto. Ma quando gli eventi mondiali scuoteranno le fondamenta stesse del loro rapporto, questi uomini e le loro mogli dovranno fare i conti con la natura effimera del potere e spesso anche dell'amicizia.

Bill è quello che ha cuore e crede davvero che le sue azioni possano
migliorare il mondo, Tony è quello con l'aspetto del bravo ragazzo che
sa come piacere alla gente. Tutti e due hanno preso moglie e non
riuscirebbero nemmeno a soffiarsi il naso senza il supporto delle loro
signore. Tony stima davvero Bill, così tanto che farebbe qualunque cosa
pur di essere come lui, perfino rimpiazzarlo pugnalandolo in diretta
televisiva mondiale.
Non importa che Bill faccia di cognome Clinton e Tony sia quel Tony Blair, peché nello script di Peter Morgan (diventato in pochi anni uno degli sceneggiatori di punta del cinema
internazionale) vengono raccontate le vicende private di due uomini che
passano la loro vita davanti alle telecamere a discutere di decisioni
vitali per il pianeta. Realizzato per la rete televisiva HBO e co-prodotto dalla BBC, "I due presidenti – The Special Relationship" è un'interessante operazione televisiva diretta da Richard Loncraine (regista dell'ottimo "Riccardo III" con Ian McKellen) che da noi sarà distribuita al cinema per Medusa. Un film che si focalizza sugli anni del secondo mandato della presidenza Clinton, visti attraverso gli occhi di Tony Blair.
Sullo schermo scorrono le vere immagini della guerra nell'Irlanda del
Nord, il sexgate con Monica Lewinski e l'operazione in Kosovo per
fermare Milosevich. Tre eventi determinanti nella scalata al potere di
Blair, che da lì a poco sarebbe diventato il leader politico più celebre
al mondo. E mentre il Presidente Clinton arriva al tramonto del suo
mandato, vedendo sfumare il suo sogno di creare una politica mondiale di
centro sinistra, viene mostrato il disturbo di personalità che affligge
il Primo Ministro britannico. Un uomo pronto a prostrarsi a qualsiasi
"leader del mondo libero" pur di rimanere in pieno gioco politico,
costantemente sotto i riflettori.
La pellicola suscita l'interesse dello spettatore grazie alla
drammatizzazione dei dietro le quinte dagli incontri alla Casa Bianca.
Nella seconda metà, però, "I due Presidenti" si appiattisce
abbastanza, adottando uno stile simil-documentaristico quando esplora
gli eventi mondiali dell'epoca. Se il film funziona è soprattutto
merito di attori perfettamente in parte: ancora una volta il rischio più
grande era quello di cadere nelle imitazioni macchiettistiche, ma il
lavoro fatto da Michael Sheen (alla sua terza prova nei panni di Blair) e soprattutto da Dennis Quaid (vero clone di Clinton) è eccellente. Per apprezzarlo fino in fondo, è
necessario vedere il film in versione originale con Quaid che ripropone
alla perfezione l'accento dell'Arkansas e la stessa vocetta del
quarantaduesimo Presidente USA.
E alla fine i realizzatori mostrano Blair al fianco del suo nuovo amico George W. Bush:
una sequenza in cui vengono utilizzate le vere immagini di repertorio
per incassellare in un'ultima inquadratura i due volti che hanno
contribuito a un'era di morte e paura. Thank you Tony!