Fratelli in erba
Quando Bill Kincaid riceve la notizia dell'assassinio del suo gemello Brady, morto in un affare di droga andato male, lascia il suo posto di professore di Filosofia Classica alla Brown University e torna al suo paese nativo, nel rurale Oklahoma. Al suo arrivo si rende conto che i racconti sulla morte di suo fratello sono "alquanto esagerati" e presto si trova coinvolto in uno dei complotti di Brady.
di Pierpaolo Festa
Filosofia, humour nero, personaggi politicamente scorretti e addicted alla marijuana e un ottimo cast guidato da Edward Norton in un doppio ruolo. Sulla carta la formula di “Fratelli in erba” sembrava vincente, peccato che l'esecuzione sotto la direzione di Tim Blake Nelson (era il terzo fuggiasco di “Fratello, dove sei?") proceda sempre in maniera superficiale.
Poteva essere una black comedy pronta a lasciare un marchio, ma in realtà è un piccolo prodotto indipendente che sarà ricordato solo per la gigioneria di Norton
nei panni dei due fratelli diversi come il giorno e la notte: da una
parte il professore di filosofia che declama Socrate ed è amato dalle
sue studentesse, dall'altra (ed è qui che lo strafare tocca punte
massime) il campagnolo del Sud nei guai fino al collo con la malavita.
Il cast di contorno è composto da Susan Sarandon, Keri Russell e Richard Dreyfuss,
forse il migliore del mazzo nei panni del benefattore ebreo che in
realtà ha un cuore spietato. È proprio un gran peccato perché “Leaves of Grass” - questo il titolo originale che fa riferimento alla poesia di Walt Whitman - a tratti riesce a osare, non esitando a riempire lo schermo di sangue.
Per il resto la filosofia si riduce a qualche battuta utilizzata per
sviluppare il nuovo rapporto amoroso del protagonista e le dinamiche tra
i personaggi non riescono fino in fondo a coinvolgere chi sta a
guardare. Tutto procede en passant e quello che resta è la cornice piuttosto stereotipata dell'Oklahoma, fatta di hillbillies armati di fucile e balestre.
Peccato, se da una parte approviamo la scelta di Norton di rimanere
fuori portata dal guinzaglio di Hollywood, dall'altra sappiamo che lui
è perfettamente capace di lasciare il segno e di fare ottime commedie
come “Tentazioni d'amore”.