Deadpool 2
Deadpool è costretto a scontrarsi con Cable, un mutante proveniente dal futuro e giunto nel nostro presente con una missione: uccidere il giovane Russell. Deadpool mette insieme così una squadra di mutanti, X-Force, per proteggere Russell. Ma forse non tutto è come sembra.
VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Deadpool 2
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
Ryan Reynolds, Josh Brolin, Morena Baccarin, T.J. Miller, Eddie Marsan, Julian Dennison, Terry Crews, Bill Skarsgård, Zazie Beetz,
DISTRIBUZIONE
20th Century Fox
DURATA
119 min.
USCITA CINEMA
15/05/2018
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2018
di Gian Luca Pisacane
Il cinema americano resta imbattibile nel trarre motivi di spettacolo anche dai casi clinici più angosciosi. Il matto in questione ha una tuta rossa, lo spirito da ragazzaccio e una faccia che farebbe invidia al Freddy Krueger di Wes Craven. Ma la Marvel punta su di lui, con una campagna marketing impressionante, partita addirittura prima di Natale. La madre dei fumettoni e dei blockbuster machisti sceglie un antieroe sboccato e violento per sfondare al box office, per destrutturare il mondo dei supereroi. Non più capelli fluenti e muscoli ipertrofici, ma mostri in calzamaglia pronti a scatenare il finimondo.
Il primo Deadpool aveva un’anima sperimentale, che si spingeva oltre il limite. Non aveva paura di dare spazio all’ultraviolenza, alla sessualità esplicita. È ormai celebre la sequenza in cui il nostro “mattacchione” veniva sodomizzato dalla sua scollacciata compagna. Il film abbandonava i classicismi di Stan Lee per cercare qualcosa di innovativo, per lasciare il segno in un’epoca ormai satura di paladini dal cuore d’oro. Thor, Iron Man, Hulk: tutti nomi sulla cresta dell’onda, ormai sinonimo di guadagno assicurato e bagni di folla, specialmente adesso con l’Infinity War. L’esordiente Tim Miller voleva segnare un nuovo corso. Anche questo secondo capitolo è un refresh che richiama l’ironia degli anni Ottanta, quando i film con Leslie Nielsen avevano davvero regalato una comicità nuova.
Impossibile dimenticarsi de L’aereo più pazzo del mondo o della serie Una pallottola spuntata, che con una demenza anticonvenzionale avevano stravolto i clichè del genere. Ma Deadpool 2 ha paura di spingere l’acceleratore sui lati più sgradevoli del suo protagonista. Nel suo voler essere “rivoluzionario”, in realtà si scopre più politically correct del previsto. Le prime sequenze sono piuttosto convenzionali, e a salvarsi sono solo i titoli di testa in stile James Bond. Poi è una girandola di citazioni, non intelligenti come in Ready Player One, ma costruite in modo furbo per ammiccare al pubblico. Si salta da Frozen a Star Wars, per poi rispolverare l’immancabile hit Take On Me degli A-ha.
A tratti ci si diverte e si ride, ma Deadpool 2 è una bolla di sapone, che rischia di scoppiare da un momento all'altro, è un giocoso petardo che ha scelto l’oblio dell’inconsistenza. Poche volte si rivela davvero originale, come nelle sequenze più oniriche, sospese tra la realtà e il sogno. Poteva essere l’emblema di un’America che non crede più neanche nei suoi difensori, di una nazione che potrebbe pentirsi del risultato delle scorse elezioni. Esagerazioni promozionali: la vicenda non riflette l’incertezza di questa tempi. Non si respira quell’aria di novità e trasgressione da cui si vorrebbe essere avvolti. Thanos e l’ultima avventura dei Vendicatori, senza dimenticare Black Panther, hanno riscritto le regole, mentre qui i buoni propositi svaniscono in una nuvola di fumo.