Copia originale

Copia originale

Lee Israel  è un’acclamata biografa che, tra gli anni Settanta e Ottanta, ha raggiunto il successo delineando le vite di Katherine Hepburn, Tallulah Bankhead, Esteèe Lauder e della giornalista Dorothy Kilgallen. Quando si ritrova a far fronte alle difficoltà di pubblicazione, perchè ormai fuori dal mercato editoriale, Lee imprime un ardito e irreversibile cambiamento alla sua carriera: indirizza le proprie doti di scrittrice verso il crimine, il furto e l’inganno, con la complicità di Jack, suo amico fedele.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Can You Ever Forgive Me?
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
20th Century Fox
DURATA
106 min.
USCITA CINEMA
21/02/2019
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2018
di Marco Triolo
 
C'è un tema che ossessiona da sempre il cinema americano, ed è il sogno americano. Quel credo secondo cui gli Stati Uniti offrono a chiunque la possibilità di farcela, di avere successo. È il concetto del self-made man, che va a braccetto con l'idea della seconda chance connaturata al popolo americano. Dopo tutto si tratta dei discendenti di coloni che sono giunti dall'Europa con niente e si sono costruiti una vita nel nuovo mondo.
 
Copia originale (Can You Ever Forgive Me?), biopic della giornalista, scrittrice, biografa delle star e falsaria Lee Israel, che nei primi anni Novanta fu arrestata dopo aver forgiato centinaia di lettere di presunti attori e scrittori famosi per rivenderle a caro prezzo presso negozi di collezionismo di New York, rientra perfettamente in questa ossessione. Ma rientra anche in una tendenza recente del cinema americano: quella di raccontare il lato oscuro dell'American Dream, le storie di persone che hanno tentato di raggiungerlo imbrogliando.
 
Ed è curioso, confrontando questo con film come American Hustle e il recente Driven (sulla truffa che portò alla rovina di John DeLorean), scoprire un altro importante tratto in comune: alla fine, per quanto non la facciano mai davvero franca, i truffatori non ricevono pene esemplari. L'ideale del sogno americano è talmente centrale nella testa e nel cuore di questo popolo, un popolo che oltretutto dà enorme valore all'intraprendenza e al talento individuale, che non importa più di tanto come lo si raggiunge. L'importante è aspirarvi, il resto sono dettagli.
 
Al centro di Copia originale c'è l'ottima performance di Melissa McCarthy, che si mimetizza nel ruolo. I suoi siparietti con Richard E. Grant, che interpreta l'amico e “socio a delinquere” di Lee, Jack Hock, reggono il film e sono una fonte inesauribile di commedia a tratti esilarante, a tratti agrodolce, ma sempre perfetta. Merito anche della scrittura di Nicole Holofcener e Jeff Whitty e della regia di Marielle Heller (Diario di una teenager), che si muovono con grazia tra commedia di lusso, heist movie e cliché del cinema biografico ben mascherati da un ritmo sempre travolgente.
 
I migliori biopic sono quelli che superano il formato per diventare film capaci di reggersi sulle proprie gambe, piacevoli e coinvolgenti anche se lo spettatore non conosce il personaggio di cui si parla. Copia originale rientra – bisogna specificarlo? – anche in questo.