Chocolate

Chocolate - Locandina

Una ragazzina autistica è alla ricerca di soldi per pagare le cure alla madre malata di cancro, la quale è - come se non bastasse - inseguita da una gang di criminali assetati di vendetta.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Chocolate
GENERE
NAZIONE
Tailandia
REGIA
CAST
DURATA
110 min.
USCITA CINEMA
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2008
E' finita l'era dei Jean Claude Van Damme, dei Jet Li e del geniale Jackie Chan, ormai stravenduti al mercato statunitense e schiavi di sceneggiature deboli e stupide. Con scene d'azione senza idee e girate spesso male, senza tensione, senza dinamismo, senza humour.
Per fortuna arrivano i thailandesi a salvarci, gia 5 anni fa “Ong Bak” aveva sorpreso milioni di spettatori, in Italia purtroppo uscì solo versione “dvd” diminuendo certamente l'effetto di un film che va visto “assolutamente” al cinema.
Sarebbe come vedere una partita di calcio sullo schermino della videocamera.

Il Film di Prachya Pinkaew non ha una sceneggiatura particolarmente brillante, e non ha neanche un cast da Oscar ma deve essere visto e giudicato secondo dei parametri assolutamente differenti. Andare a vedere un film come “Chocolate” è un pò come andare a vedere il “Cirque du soleil” o un balletto.
“Chocolate” ci ricorda la magia del cinema senza dover fare riferimento al cinema convenzionale. I film di Pinkaew rappresentano il cinema delle idee, delle sorprese, dell'illusione e delle sfide. Non è un film pieno di effetti digitali (anche se ce ne sono), è un film fatto da buoni attori (stuntmen sopratutto) e da grandi promesse e maestri di taekwondo, kung fu e thai boxe.

E' un film artigianale e si sente: il regista teneva d'occhio la protagonista da anni e da anni scriveva una storia per lei. Da anni pensava allo svolgimento dell'azione, da anni pensava come e dove girarlo. E un film in cui gli elementi fisici sostituiscono la struttura intellettuale. Il corpo più veloce della mente? In parte ma non solo, “Chocolate” non è un film stupido e le circostanze che generano l'azione sono ben struturate e giustificano sempre il contenuto. Non ci sarà mai un cazzotto fine a sè stesso, un azione che non ne provoca un altra, un gesto che rimane isolato e sterile.
Si sente il sudore, l'odore del sangue, il vento che segue un calcio volante appena schivato.

Diciamo la verità: dopo circa 10 minuti in cui si presenta bene la situazione e i vari personaggi, il film diventa un infinita scazzottata di 80 minuti con qualche breve pausa.
Durante questi 80 minuti non avrete un secondo di respiro, non passerà un momento senza una sorpresa, una battuta, un particolare interessante o inaspettato, un idea coreografica sorprendente.

Chocolate” è un film che va visto se amate il cinema. Dopotutto se non può essere sempre intellettuale, se dobbiamo spesso affidarci all'entertainment, che sia di qualità e che ci faccia sognare. “Chocolate”, in questo senso, mantiene le promesse.