Capri-Revolution

Capri-Revolution

Siamo nel 1914, l'Italia sta per entrare in guerra. Una comune di nordeuropei ha trovato su quest'isola il luogo ideale per la propria ricerca nella vita e nell'arte. Ma l'isola ha una sua propria e forte identità, che si incarna in una ragazza, una capraia il cui nome è Lucia. L'incontro tra Lucia e la comune guidata da Seybue, il giovane medico del paese, animerà i giorni di un'isola unica al mondo, che all'inizio del Novecento attraeva come un magnete chiunque fosse spinto da ideali di libertà e di progresso.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Capri-Revolution
GENERE
NAZIONE
Italia
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
01 distribuzione
DURATA
122 min.
USCITA CINEMA
20/12/2018
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2018
di Marco Triolo
 
Dopo Noi credevamo e Il giovane favoloso, Mario Martone conclude la sua trilogia sulla storia d'Italia con Capri-Revolution, presentato in anteprima alla Mostra di Venezia. Il film vede Marianna Fontana slegarsi dalla gemella Angela, con cui aveva interpretato Indivisibili, per assumere il ruolo di Lucia, una donna pastore alla ricerca della propria identità e indipendenza. Sullo sfondo della Capri degli anni Dieci, dove la donna incontra i membri di una comune di artisti e filosofi che anticipò (storia vera) i movimenti hippie di fine anni '60.
 
Lo diciamo subito: i due precedenti capitoli di questa trilogia ideale erano film molto più riusciti di questo. La “colpa” va principalmente a una sceneggiatura (di Martone e Ippolita Di Majo) troppo retorica. I temi, come l'emancipazione femminile, il confronto tra vecchio e nuovo, tra establishment e spinta riformatrice, vengono elencati per bene anziché raccontati per immagini. Le posizioni politiche e sociali vengono affidare a diversi personaggi, che le esplicitano in una serie di dialoghi sempre meno sottili. Fino a quando il confronto tra Lucia e il medico del paese (Antonio Folletto) sfonda la parete del ridicolo.
 
Martone sa certamente costruire immagini di notevole bellezza e suggestione, servendosi della fotografia di Michele D'Attanasio, mescolando coreografie, musiche e sonoro per confezionare un film “bello” da vedere e ascoltare. Ma la spinta iconoclasta di partenza lascia molto presto spazio a una pretenziosità che la schiaccia. Capri-Revolution è, in sintesi, un film che vuole parlare, denunciare, che vuole comunicare un messaggio forte e chiaro, ed è proprio questo sfoggio di impegno colto che sgonfia tutto lo slancio interessante che poteva avere inizialmente.