By the Sea

By the Sea

Uno scrittore americano di nome Roland arriva in una tranquilla e pittoresca localitÀ balneare francese nel 1970, insieme alla moglie Vanessa. Quando la coppia in crisi comincia a passare del tempo insieme agli altri viaggiatori, compresi i giovani sposi Lea e FranÇois, e la gente del posto, Michel e Patrice, comprende di dover fare i conti con questioni irrisolte della propria vita.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
By the Sea
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Universal Pictures Italia
DURATA
122 min.
USCITA CINEMA
12/11/2015
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2015
Arrivata al terzo film, e cambiato ufficialmente il proprio nome in Angelina Jolie Pitt, la regista e sceneggiatrice di By the Sea sceglie una storia di difficile digestione per il grande pubblico, per contenuti, sviluppo ed estetica. Non sembra importarle molto - e questo è un merito che le va riconosciuto - di questo, come anche dello scegliere il racconto di un profondo e complesso trauma familiare proprio per tornare sulla scena al fianco del compagno di vita e marito Brad Pitt.

Ma i tempi di Mr. e Mrs. Smith (il precedente film interpretato insieme) sono lontani, molto più dei dieci anni intercorsi. E per quanto ci sia di nuovo una coppia al centro della vicenda, con le sue dinamiche di attrazione e repulsione, la maturazione è evidente. Nonostante l'eccessiva insistenza a livello visivo, l'autoreferenzialità tecnica e stilistica e una ossessione per i dettagli che si esprime in ogni occasione possibile.

Come in precedenza la Jolie torna a parlare dei demoni di una condizione - quella femminile, prima che umana - che la tocca prfondamente, anche se in questo caso l'ambientazione marina e la scelta di scenografie e costumi sembrano talmente affettate da denunciare la volontà di omaggiare un cinema ormai lontano, art house e d'essai… di certo, vintage.

Ma la scelta di una veste tanto patinata e di personaggi di contorno (dai locali alla coppia di sposini con i quali i due iniziano un gioco voyeuristico e distruttivo) tanto funzionali e speculari non aiutano il film a raggiungere l'intensità lasciata presagire dal gioco di immagini e sospensioni. E anche le pulsioni autodistruttive e la confusa e mal direzionata ricerca di una dolorosa espiazione restano troppo condizionate dal formalismo. Così, il crescendo della tensione, e delle aspettative, affidati al dramma della ex ballerina piena di rimpianti Nessa e dello scrittore insoddisfatto e alcolista Roly purtroppo non si eleva molto più dei cliché che si possono immaginare.

Mattia Pasquini