

Brothers

Quando un marine pluridecorato viene dato per disperso in Afghanistan, a casa, suo fratello minore, considerato la pecora nera della famiglia, inizia ad occuparsi di sua moglie e delle sue due figlie. Le conseguenze ribalteranno i ruoli e metteranno in discussione le fondamenta dell'intera famiglia.

di Nicoletta Gemmi
Quando nel 2004 uscì il film di Susanne Bier
la critica - giustamente - lo osannò. Due fratelli, una moglie, uno dei
due è un marine che parte per la quarta missione in Afghanistan e, dopo
averlo creduto morto, ritorna ma non è più la stessa persona. Facile
intuire che Hollywood sia stata ammaliata dal richiamo delle sirene che
suggerivano di rifare, in versione yankee, una storia tanto dura,
commovente, semplice che esalta i valori della famiglia, i devastanti
effetti della guerra, i sensi di colpa e la capacità di comprensione e
perdono. Per questo rinnovamento hanno messo in campo una squadra di
pezzi da novanta. Il regista è Jim Sheridan, quello di "Nel nome del padre" e "Il mio piede sinistro" e gli interpreti sono tra i migliori giovani attori in circolazione: Tobey Maguire, Jake Gyllenhaal, Natalie Portman.
Sam Cahill (Maguire) ha trent'anni, è un marine, un affidabile padre di famiglia sposato con la sua fidanzata del liceo Grace (Portman) e hanno due bambine. I due si amano molto e la loro vita sembra serena e felice. Tommy Cahill
(Gyllenhaal) è invece il carismatico fratello minore, sbandato e appena
uscito di prigione per una rapina. Quando Sam viene richiamato
dall'esercito per tornare nelle montagne del Pamir a combattere per il
suo Paese in Afghanistan, l'equilibrio famigliare inizia a vacillare.
Poco tempo dopo arriva una lettera che annuncia che Sam è disperso,
probabilmente morto, anche se non hanno mai trovato il cadavere. A quel
punto sarà Tommy a cambiare e a cercare di sostituire il fratello nel
ruolo di padre. L'avvicinamento fra i due cognati che, inizialmente,
non si potevano sopportare muta con il passare del tempo. Tommy e Grace
diventano intimi senza diventare mai amanti. Ma Sam non è morto, è
stato rapito dai Talebani e costretto a subire violenze che
confluiranno in un atto che non potrà mai dimenticare e che non si può
perdonare. Il suo ritorno a casa mette fine a ogni tenerezza. Violento
e psicologicamente instabile Sam è convinto che Grace lo abbia tradito
con Tommy, ed incolpa le persone che lo hanno sempre amato e che
continuano ad amarlo - sbagliando - di quel gesto di ferocia cui è
stato costretto durante la missione.
"Brothers"
è la versione della medesima storia della Bier con tutti i risvolti
della cultura americana. Sheridan ha trovato un legame tra la storia
originale e certi film del post Vietnam, pellicole che esploravano il
modo in cui la guerra si avverte fuori dal campo di battaglia, nelle
vite domestiche dei soldati e delle loro famiglie. Insieme allo
sceneggiatore David Benioff, il regista ha descritto
personaggi provenienti dalla classe operaia - un ambiente che lui
conosce bene - che vengono distrutti dagli esiti di una guerra e che
cercano con tutte le loro forze di rimettere insieme i pezzi. "Brothers - ha affermato Sheridan - non parla tanto di guerra ma di quello
che avviene quando un essere umano viene ferito in profondità ed è
costretto a fare delle scelte che la maggior parte di noi non può
capire. E la domanda è: cosa provoca questo in una persona e qual è
l'impatto in chi lo circonda? Per questo sono rimasto affascinato dal
film della Bier che, magnificamente, scandagliava i grovigli e le
ferite della famiglia intesa come origine e bersaglio di ogni
repressione e frustrazione. Sono rimasto molto coinvolto a livello
emotivo, mettendomi nei panni di ogni personaggio. L'interesse verso le
conseguenze individuali e interiori della violenza del mondo è più che
mai attuale in questo momento e fa parte della tradizione e della
formazione americana. In fondo questo è un dramma classico".
Jake Gyllenhaal, il primo ad accettare la parte, ha ribadito: "Questo
film parla veramente della famiglia. Talvolta, l'9unica persona a cui ti
puoi rivolgere è quella con cui sei cresciuto, attraverso le gioie e i
dolori. Sam e Tommy sono assolutamente diversi, ma in un certo senso
molto simili. E alla fine, l'9unica persona che potrà salvare la vita di
Sam è suo fratello".