Black or White

Black or White

Elliott Anderson perde la figlia quando questa dà alla luce la piccola Eloise. Il nonno la cresce come fosse sua pur di non affidarla al padre, un tossicodipendente che lui reputa responsabile della morte della figlia. Ma all'improvviso Elliott si trova trascinato in una battaglia legale per l'affidamento, quando la nonna paterna di Eloise si fa viva e pretende di riavere la nipote.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Black or White
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
GOOD FILMS
DURATA
121 min.
USCITA CINEMA
05/03/2015
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2015
di Alessia Laudati

Superare le differenze, di razza e stili di vita, ripartendo dallo sguardo innocente dei piÙ piccoli. Black and White di Mike Binder, presentato a Roma in collaborazione con Alice nella CittÀ, È la storia di due famiglie, una bianca, una nera, una stanziata nella Los Angeles piÙ “in”, l’altra nei sobborghi, improvvisamente unite da un lutto. La scena comincia con Elliott Anderson (Kevin Costner), un brillante avvocato che diventa vedovo in seguito alla morte della moglie in un incidente stradale. Elliott, tuttavia, non È solo, e la scomparsa della consorte non È il primo vuoto che affronta nella propria vita. Con lui vive la nipote Eloise, affidata ai nonni materni dopo la morte di parto della figlia e la scomparsa del padre, un ragazzo molto giovane e con problemi di droga. Tutto questo solo a voler guardare un lato della faccenda.
 
Black and White È infatti un film sulla capacitÀ di volere bene, e sulla qualitÀ delle persone, due caratteristiche che si ritrovano nelle famiglie unite, a prescindere dal colore della pelle o dal luogo nel quale si È nati e cresciuti. In questo senso, la diversitÀ rispetto al modello dominante È rappresentata dalla famiglia paterna, capitanata da un’agguerrita nonna Rowena (Octavia Spencer), che cercherÀ in ogni modo di sottrarre l’affidamento ad Anderson.
 
Il film, che poggia su contrapposizioni assodate, centro e periferia, ricchezza e povertÀ, piscine contro cortili, bianchi e neri, riesce a raccontare senza pathos eccessivo, ma con uno stile che si differenzia dai precedenti film sul tema per il tono molto asciutto e divertente che non scivola mai nella tragedia, una storia di sconfitta e superamento dei pregiudizi razziali. Soprattutto Black and White, non È un’opera che si accontenta di poggiare sugli stereotipi cinematografici.

C’È tutta una folla di personaggi minori, brillanti e ben scritti, che popola l’universo delle due famiglie in lotta, e che contribuisce in maniera decisiva alla forte e originale caratterizzazione dei due contesti urbani. Soprattutto, Black and White È un film percosso da un forte senso di umanitÀ e di tolleranza nei confronti del genere umano, specialmente quando quest’ultimo È colto nei propri peggiori momenti di debolezza. E’ proprio questo calore, per niente scontato, a trasformare la pellicola in un grande ritratto collettivo pervaso di realismo e humor, come, onestamente, non si vedeva da un po’.