Automata

Automata

2044: la Terra sta andando verso la desertificazione e l’umanità lotta per la sopravvivenza in un ambiente divenuto ostile. La razza umana coesiste con i robot, creati per supportare la condizione di una società in declino. L’agente assicurativo Jacq Vaucan, che lavora per una società di robotica, la Roc Robotics Corporation, indaga su androidi difettosi. Durante una delle sue indagini scopre che alcuni robot si sono evoluti, diventando una possibile minaccia per l’umanità.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Automata
GENERE
NAZIONE
Bulgaria
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Eagle Pictures
DURATA
109 min.
USCITA CINEMA
26/02/2015
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2015
di Marco Triolo

Robotica futura e intelligenza artificiale sono paletti della fantascienza sin dai tempi dei romanzi di Asimov e l'argomento è stato trattato svariate volte al cinema. Negli ultimi anni parecchi sono gli esempi, da Io Robot ad A.I. - Intelligenza artificiale, film che riprendono un discorso reso popolare da Blade Runner di Ridley Scott. Non sempre è facile dire qualcosa di nuovo, eppure Automata ci riesce rispettando allo stesso tempo le leggi della robotica ideate da Asimov stesso.

Ma il tema dei robot con la coscienza di sé non è l'unica cosa affascinante dell'opera seconda di Gabe Ibanez, autore formatosi nel mondo degli effetti speciali (ha lavorato anche con Alex de la Iglesia). Automata è ambientato in un futuro distopico in cui le radiazioni solari hanno spazzato via il 99% della popolazione e costretto i sopravvissuti a barricarsi in città circondate da deserti radioattivi. In questo mondo post-apocalittico facciamo la conoscenza di Jacq Vaucan (Antonio Banderas), agente assicurativo della ROC, compagnia che ha costruito i Pilgrim, automi incaricati di recuperare le terre inquinate ma poi retrocessi a semplici servitori degli umani. I robot sono programmati con due protocolli: il primo dice che non possono nuocere a nessuna creatura vivente, il secondo impedisce loro di modificare se stessi o altri robot. Tuttavia, Vaucan scopre che ci sono robot dotati di un software che permette loro di auto-ripararsi, cosa che potrebbe scardinare totalmente l'ordine della società e il ruolo della razza umana come specie dominante del pianeta.

C'è parecchio da digerire nel futuro ideato da Ibanez e una profondità filosofica rara nel cinema di fantascienza di oggi. Ma Automata è stato prodotto abbastanza lontano da Hollywood (è una co-produzione tra Spagna, Bulgaria, USA e Canada costata sette milioni di dollari) da assicurare un certo grado di originalità e da permettere di affiancare a concetti complessi una messa in scena dignitosa. La scelta di girare in un deserto buona parte del film ha aiutato Ibanez a risparmiare sui fondali in digitale (presenti solo nelle brevi parti ambientate in città) e gli ha permesso di concentrarsi sulla realizzazione dei robot protagonisti, tanto importanti quanto gli umani. Era dunque necessario che avessero ciascuno la propria personalità, e Ibanez ha raggiunto l'obbiettivo usando più animatronics che CGI – scelta che dona una qualità fisica maggiore ai robot – e affidando a Javier Bardem la voce del leader dei robot.

Affermazione di sé, evoluzione, estinzione: sono temi certamente non leggeri ma che Ibanez dosa con sapienza nel mezzo di ottime sequenze d'azione. Il dibattito tra Vaucan e il capo dei robot è particolarmente pregnante e rimette in discussione l'importanza degli uomini nella storia della Terra: in fondo, per quanto ci consideriamo l'apice dell'evoluzione, siamo in giro da poco più di 150 mila anni, molte specie hanno dominato il pianeta prima di noi e molte altre ne verranno. I robot sono solamente la prima specie ad essere stata creata artificialmente, ma questo non impedisce loro di concorrere al ruolo di dominatori. Storie già sentite: la fantascienza è piena di spettacoli apocalittici dove si afferma che gli uomini siano destinati prima o poi a scomparire, ma è raro vedere un'opera in cui questo concetto non è raccontato con toni cupi ma implicando che, forse, questo è un bene per la Terra.

Automata non è perfetto, ha momenti di stanca e qualche caduta di ritmo qua è là. Ma in generale è qualcosa di raro e prezioso, un film di fantascienza pensato per far riflettere, anziché intrattenere e basta. Chi ama il genere non potrà che apprezzare.