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Videodiario dalla Berlinale, Bixa Travesty sfida l'omofobia in Brasile

Giornata di film bellissimi eppure devastanti al Festival di Berlino. Per fortuna che almeno il brasiliano Bixa Travesty ci tira su il morale raccontando la storia della performer Linn da Quebrada

Bixa Travesty

20.02.2018 - Autore: servizio di Pierpaolo Festa, montaggio di Paola Schettino Nobile (Nexta)
Berlino - Ci vuole molto fegato ad avventurarsi alla proiezione di U - July 22, il film sulla strage di Utoya, l'isola a nordovest di Oslo. Un film bellissimo, ma in grado di devastare emotivamente qualsiasi spettatore. Il quinto giorno del Festival di Berlino inizia con questa proiezione. Continua con un thriller basato su eventi reali - Entebbe diretto da José Padilha - e incentrato sul dirottamento di un volo Air France da parte di un gruppo di terroristi filo-palestinesi nel 1976. Dopo queste due visioni, il sistema nervoso è a pezzi. Meno male che arriva Bixa Travesty: presentato nella sezione collaterale di Panorama, il film è un documentario su Linn da Quebrada, musicista, attrice e performer che si mette a nudo, davanti alla macchina da presa, raccontando la sua vita ai livelli più intimi. Quello che viene fuori è il ritratto di un travestito forte e coraggioso nel Brasile dove l'intolleranza regna sovrana.

Ecco il videodiario dalla Berlinale:
 


"Un travestito in Brasile una volta mi ha detto che i travestiti non temono nulla - afferma Linn da Quebrada - Perché se avessimo paura di qualcosa finiremmo per non vivere la vita. Dobbiamo tenere gli occhi aperti, ma non dobbiamo avere paura. Certamente sono preoccupata, ma dentro queste paure trovo il coraggio. E dentro il coraggio riesco a trovare me stessa. E a pensare a quello che faccio. Una cosa è quello che il mondo pensa di me, un'altra è cosa ci faccio io... su quello che il mondo pensa di me...".

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