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Sul set di Hitman: dopo i supereroi, al cinema è l'ora dei videogiochi

Reportage esclusivo dall'action sparatutto in arrivo in Italia a ottobre

16.07.2015 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
"Il futuro dei film tratti dai videogiochi è già scritto. Noi usciremo con Hitman, poi verrà Assassin's Creed, poi Warcraft, poi Kane & Lynch. Tra qualche anno questi film saranno accolti con lo stesso entusiasmo dei film di supereroi" - Parola di Adrian Askarieh, produttore di Hitman: Agent 47 secondo tentativo cinematografico di riportare sul grande schermo il personaggio iconico del videogioco della IO Interactive dopo il filmetto del 2007 con Timothy Olyphant e Olga Kurylenko che è stato un modesto successo al Box Office: "Ma non ha rappresentato pienamente quello che noi volevamo creare - aggiunge Askarieh che ha prodotto anche quel film - Ecco perché abbiamo chiesto alla 20th Century Fox di fare il reboot e loro hanno acconsentito. Questo anti-eroe ha tanto potenziale cinematografico". 

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Rupert Friend è l'Agente 47
 
Film.it si trova a una sessantina di chilometri a nord di Berlino, all'interno di un'acciaieria, una location simile a quella del gran finale di Terminator 2. Ad accoglierci un gruppo di soldati in stile SWAT armati fino ai denti e con il volto mascherato pronti a interpretare la resa dei conti del film che sta per essere girata davanti ai nostri occhi: "Il film era già pronto, ma la Fox ha creduto in noi e ci ha aumentato il budget per realizzare un nuovo finale e aumentare la dose di 'azione" - ci rivela il produttore. Il ciak viene battuto e Rupert Friend si nasconde lontano da una pattuglia di quegli agenti mascherati. Loro sono il gatto e lui e il topo. Ma non sanno ancora che lo status quo sarà ribaltato nel giro di una manciata di secondi e che molti finiranno dritti nel centro del mirino del protagonista.

Hitman: Agent 47 era stato inizialmente pensato per Paul Walker: "Avevamo ingaggiato Paul ed eravamo già alle prese con l'addestramento e l'allenamento prima di girare. Poi è avvenuta la tragedia ed eravamo devastati - afferma Askarieh - D'un tratto il film non ha più avuto importanza. E' stato un periodo di lutto. Sono passati diversi mesi prima che abbiamo ripreso in mano il progetto". 

C'è una formula da seguire quando fai un film tratto da un videogioco? "Nessuna formula, bisogna fare un buon film, tutto qui. Bisognerebbe seguire l'esempio dei Marvel Studios, i loro prodotti sono di qualità, sono rivolti ai fan dei fumetti ma anche a chi non ne ha mai letto una sola pagina. Sono grandi film d'intrattenimento, questo è quello che cerchiamo di fare con Hitman, anzi questo è quello che gli altri Studios dovrebbero fare con i loro film. Guardare verso il lavoro di Kevin Feige, non lo faranno perché spesso peccano di arroganza". 
 
Mentre sullo sfondo Rupert Friend e Zachary Quinto (cattivo di turno nei panni di un personaggio chiamato John Smith) se le danno di santa ragione, il produttore continua a parlare delle speranze di questo suo film, sicuro che riuscirà a fare breccia al botteghino, nei cuori dei fan e dei profani della saga. Ma è una frase che attira la nostra attenzione: "Hitman sarà vietato ai minori. Negli USA è stato marchiato con la R di Restricted. Sarebbe stato ingiusto censurarlo per renderlo accessibile a tutti. Lo abbiamo girato vietato ai minori e così sarà: abbiamo assemblato una storia iper-reale che ha elementi iconici dal gioco. Con tanto di easter egg". 

Il poster del film
 
Passano pochi secondi quando Askarieh si lascia sfuggire quello che è il master plan di questo film, primo tassello di un universo di cine-videogiochi che vuole tanto imitare gli Avengers: "Non mi stupirei se avessimo prodotti in cui troveremmo due eroi di due diversi videogiochi combattere insieme. Questo che giriamo è il primo film di una saga, il mio consiglio è di rimanere in sala durante i titoli di coda, vi sorprenderemo!".  

A quel punto ci troviamo di fronte a 47 in persona, Rupert Friend, pronto a parlare con noi del suo super-killer. Leggi l'intervista esclusiva al protagonista!