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Searching Eva, chi è veramente Eva Collè? Un film racconta la vita dell'artista, modella e sex worker

Intervista alla protagonista del film documentario in arrivo nei cinema italiani

09.10.2019 - Autore: Pierpaolo Festa
“Sento che sto marcendo”. “La maggior parte delle volte preferirei mangiare pane piuttosto che fare sesso” - benvenuti nel “pianeta Eva Collé”, un mondo in cui le categorie ben delineate tendono a sparire. Anzi, è proprio qui che il bianco diventa nero e viceversa. Il gender? Un concetto superato. Eva posa davanti la macchina da presa, nuda, da sola o in compagnia di un uomo. Oppure a letto con più uomini e donne. Nell'avere accesso alla sua vita, il pubblico viene messo alla prova nei limiti, nei pregiudizi e nei gusti. 

 
Questo è Searching Eva, film documentario che cattura la quotidianità di una giovane protagonista, mostrandola come un'opera d'arte che cammina. Un essere in costante evoluzione. Basta una semplice ricerca sulla rete per accorgersi che è impossibile identificarla: modella, artista, scrittrice, poetessa, blogger. Sex worker. Una lista di professioni lunga un chilometro che sembra non finire mai: "sulla mia carta d’identità alla voce professione c’è ancora scritto studente - rivela quando Film.it la raggiunge al telefono - Forse è arrivato il momento di rifarla. Adesso ho anche trovato un lavoro come assistente di un professore. È successo così, per caso”. 

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Eva Collè, italiana, 27 anni e attualmente residente a Berlino, era già conosciuta sulla rete grazie alle sue dichiarazioni e confessioni postate su blog e social media. La sua vita è anche stata raccontata attraverso servizi televisivi incentrati sul lavoro da sex worker nella capitale tedesca. Adesso c’è un film tutto su di lei. La macchina da presa della regista Pia Hellenthal la segue mentre cerca una nuova casa a Berlino, dove si guadagna da vivere con diversi lavori. La vediamo tornare qualche giorno in Italia a fare visita ai suoi cari. Come in un film di Malick ascoltiamo i suoi pensieri, pronunciati dalla sua stessa voce. Eccola poi mettersi a nudo davanti all'obiettivo ed è proprio la madre a fotografarla in pose sexy. La reazione immediata di chi guarda è disagio, ma dura una manciata di secondi. Perché in realtà si tratta di un momento molto tenero: “Stavo facendo delle foto per un progetto, un’esibizione. Mi sembra abbastanza normale. Con mia madre ho un rapporto alla pari: ci capiamo, siamo sulla stessa linea”. 

 
Eva torna con la mente a quella prima volta in cui il film su di lei è stato proiettato al Festival di Berlino: “Ero in sala con mia madre, lei non parla inglese, ma ha capito il senso del film. E’ stato un momento molto bello”. E dichiara: "Searching Eva è una continuazione di quello che racconto da diversi anni a questa parte sul mio blog. L’unica paranoia è che d’un tratto non ero più io a curare i miei contenuti. C’era qualcun altro a farlo. Volevano realizzare una storia sulla decostruzione di un’identità, e io temevo dunque che il film mi cristallizzasse un po’”.  
 
In un’altra sequenza la vediamo posare per un selfie a petto nudo mentre si ricopre con banconote da cinquanta euro: “Non volevo che fosse uno di quei film con una morale. L’identità non è un obiettivo da raggiungere, credo  invece che sia un mezzo attraverso cui vuoi esprimerti. Il film sottolinea come l’identità sia in costante trasformazione. Non credo che il pubblico possa avere un’idea fissa di me. Alla fine del film ti chiedi: 'chissà cosa sta facendo ora?'. Ecco vorrei che le persone si rispecchiassero in questo concetto".

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“Non voglio lavorare” è una delle frasi che esce dalla bocca della protagonista: “questo non significa che non voglio fare assolutamente nulla. Dico sempre che vorrei abolire 'il lavoro', 'il sesso', 'la scuola' visti come compartimenti stagni. A volte sembra quasi di vivere vite diverse: qui sei la persona che va a lavorare, qui vai all’appuntamento. Io invece vorrei fosse tutto più fluido e che non ci si dovesse sacrificare nelle relazioni in generale. L'identità vista come qualcosa da raggiungere comporta la perdita di alcuni strati della tua persona. Un qualcosa che fai per entrare in uno standard. E questa cosa non mi piace". 
 
Tornando alla sua carta di identità, Eva Collè adesso può aggiungere anche la voce "attrice": “Sto facendo un film. E' partita un po’ questa carriera di attrice. Mi danno anche molto spazio per quanto riguarda la sceneggiatura. E' una troupe che mi ascolta molto. Ho creato un personaggio che è molto molto simile a me. Non posso dire altro. Lo vedrete probabilmente nel 2021. non so dove ma credo probabilmente alla Berlinale”. 

Searching Eva arriva nei cinema il 10 ottobre distribuito da Dreamcatchers Entertainment.
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