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Roland Emmerich vs. William Shakespeare

Con Anonymous il regista tedesco vira dai soliti disaster movie. Ma se questo fosse, invece, il suo film più apocalittico?

Anonymous - Roland Emmerich

15.11.2011 - Autore: Pierpaolo Festa
Ha distrutto la Casa Bianca, l’Empire State Building e l’intero centro di Los Angeles in una manciata di secondi. Ha congelato e seppellito sotto una montagna di neve la Statua della Libertà, e ha sbriciolato San Pietro con all'interno vescovi, cardinali e perfino il Papa.

Eppure Roland Emmerich ci fa subito una confessione: “Quando giro un blockbuster, il mio giorno preferito è quello in cui devo riprendere lunghi dialoghi. Nei blockbuster è sempre difficile motivare gli attori e farli recitare con naturalezza, nonostante si trovino spesso davanti a uno schermo verde. Ecco perché quando giravo ‘Anonymous', andavo sul set con grande emozione. Specialmente perché sapevo di aver radunato alcuni tra i migliori attori inglesi”.

Rhys Ifans in Anonymous

Analizzando sul grande schermo la questione shakespeariana, Emmerich non solo sostiene che il bardo non sia stato veramente quel bardo, ma che fosse perfino ubriacone, gran farabutto e frequentatore incallito di bordelli. A quel punto è normale chiedergli:

Hai già ricevuto minacce di morte dagli abitanti di Stratford Upon Avon?
Non ancora… ma le sto aspettando! (ride)

Ma ti aspettavi comunque di mandare in bestia così tanta gente?
Certamente mi aspettavo queste reazioni. Sono rimasto molto colpito da come molti si sentano i proprietari di Shakespeare. La ragione è il mero business: Stratford è il secondo posto più visitato del Regno Unito. Se date un’occhiata a tutto il merchandising su Shakespeare, vi renderete conto di quanto sia enorme. E lì sono davvero terrorizzati che la gente possa smettere di credere in Shakespeare. Farebbe crollare la loro economia.

Come mai dopo tanti colossal apocalittici, sei passato a un film diverso?
Non vedevo l’ora di fare un film così. Quando ho letto il copione, sapevo che era quello che desideravo. Certamente non vogliono produrre film come questo a Hollywood. Bisogna lottare e assicurarsi che nessuno ti possa fermare. Ci sono riuscito.

Roland Emmerich dirige Rhys Ifans in Anonymous

Come puoi motivare la tua ossessione verso questo progetto?

Volevo tanto focalizzarmi su un concetto: l’arte è politica. La penna è più forte della spada. Era importantissimo. Tutto è cominciato dieci anni fa, quando ho letto la prima stesura del copione. Stavo lavorando a “L’alba del giorno dopo”. Anche quel film è stato una svolta per me: per la prima volta utilizzavo il disaster movie per dire qualcosa di politico. Ero molto orgoglioso. Ancora oggi non sono in molti a farlo, ma io credo che i grandi film di Hollywood debbano servire per scopi più politici.

Come mai il tuo bersaglio è proprio Shakespeare?
La cosa più difficile quando fai un film storico è  trovare un equilibrio tra quanto potersi attenere ai fatti e quanto cambiarli per ragioni di trama. Dello Shakespeare di Stratford sappiamo che era un uomo d’affari e un attore. Non sappiamo nulla sui suoi scritti. E penso che il conte di Oxford sia stato il personaggio più interessante di quell’epoca, perfetto per essere messo a confronto con Shakespeare.  

Dopo aver "raso al suolo" la tradizione shakespeariana, cosa farà Roland Emmerich?
L’idea è quella di alternare blockbuster a progetti come “Anonymous”.  Più invecchio, più sento il bisogno di fare entertainment per adulti: fare qualcosa, di tanto in tanto, con meno soldi, ma più passione.

Uno scatto di Roland Emmerich

...E “Independence Day 2” allora?
"Independence Day" è nel mio cuore. Sto lavorando costantemente con Dean Devlin per realizzare un sequel. Vogliamo fare una cosa veramente speciale. Ed è dura, soprattutto perché l’intenzione è quella di riavere a bordo tutti i protagonisti dell’originale. Abbiamo mostrato a Will Smith un’idea, e gli è piaciuta. Alla fine sarà lo script a mettere d’accordo tutti. Vogliamo completarlo entro la metà del prossimo anno.

Anonymous”, in uscita il 18 novembre, è distribuito dalla Warner Bros.

Per saperne di più
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Anteprima: Shakespeare secondo Emmerich
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