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Mio figlio, Guillaume Canet è un padre disperato nel thriller sperimentale recitato senza sceneggiatura (video)

L'attore ha sempre improvvisato sul set del film diretto da Christian Carion. Adesso nei cinema

28.09.2018 - Autore: servizio di Pierpaolo Festa, montaggio e riprese di Paola Schettino Nobile
E' una prova molto interessante quella di Guillaume Canet nel thriller Mio figlio. Sugli schermi lo vediamo nei panni di un papà alla disperata ricerca del figlio di sette anni scomparso nel nulla. L'attore francese offre una performance tesa e disperata. Un uomo all'oscuro dei fatti, confuso. E  confuso lo era per davvero sul set, dato che per una volta il protagonista era l'unico senza una sceneggiatura a disposizione: "Guillaume non ha interpretato il ruolo, lo ha vissuto. Lui era il personaggio - afferma il regista Christian Carion - Non c'erano dialoghi scritti, i suoi dialoghi erano tutti improvvisati". Il regista svela ai microfoni di Film.it anche il suo modus operandi: isolare totalmente l'attore sul set. "Quando Guillaume è arrivato ho proibito alla troupe di parlargli. Non volevo che avesse dei dettagli sulla trama da qualcuno. Quindi nessuno gli parlava, a pranzo mangiava completamente da solo e la sera era isolato nei suoi alloggi. Non volevo che avesse contatti con anima viva! Dovevo portarlo alla paranoia. Nessuno gli parlava e lui andava sulle difensive... e in questo modo diventava il personaggio".

Ecco il film presentato attraverso le parole del regista nel video che segue


Questa la sinossi di Mio figlio:
Julien è sempre in viaggio per lavoro e la continua assenza da casa ha mandato in frantumi il suo matrimonio. Mentre si trova in Francia riceve un'inquietante chiamata dalla sua ex moglie: Mathys, il loro bambino di sette anni, è scomparso. Si mette allora sulle sue tracce, pronto a percorrere anche il più oscuro dei sentieri pur di salvare suo figlio.

Mio figlio è attualmente nelle sale distribuito da No.Mad Entertainment.